Atene. "Nessuno può ignorare questa passione, nessuno può ignorare questa agonia, questa voglia di vita per la speranza e per l'ottimismo". Così il premier greco Alexis Tsipras nel suo ultimo discorso prima del Referendum da lui stesso indetto per domenica 5 Luglio. Un Referendum per il quale chiede al suo popolo un ben preciso "No", con queste parole: "Oggi stiamo festeggiando per il coraggio e la nostra decisione di prenderci in mano per la nostra sorte e dare la parola al popolo greco. Oggi festeggiamo e cantiamo, cantiamo per superare la paura, per superare i ricatti. L'Europa che abbiamo conosciuto, l'Europa con i suoi valori fondatori non ha niente a che vedere con tutto questo che stiamo subendo. E oggi a quest'ora tuta l'Europa ha gli occhi su di voi, sul popolo greco, sui tre milioni di poveri e su tutti i disoccupati. Oggi tutto il pianeta ha gli occhi su piazza Syntagma, sulle piccole grandi piazze della nostra patria, sul luogo dove la democrazia è nata. Ridiamo un'altra occasione alla democrazia per farla tornare in Europa, perché l'Europa possa tornare ai suoi valori fondatori, che per tanti anni non ha applicato e ha costretto i popoli ha fare scelte che vanno contro la loro volontà. Tutti insieme daremo un messaggio di speranza alla democrazia e ai greci".
"Domenica non decidiamo semplicemente di rimanere in Europa, ma di rimanere con dignità, di avere un futuro e di essere uguali agli altri popoli dell'Europa. E credetemi: nessuno ha il diritto di minacciare che taglierà la Grecia fuori dal suo luogo naturale, nessuno ha il diritto di minacciare che dividerà l'Europa. La Grecia, la nostra patria, è, è stata e rimarrà la culla della civiltà europea. Da questo luogo, qui dice la mitologia che Zeus ha rapito Europa. Ora i tecnocrati della società vogliono portare via di nuovo Europa, noi diciamo no, non lasceremo l'Europa nelle mani di quanti vogliono rapirla dal suo passato democratico dai valori della solidarietà del rispetto reciproco. Cittadini di Atene, uomini e donne di ogni età che siete qui inondando piazza Syntagma sentendo il crescendo del terrore che ci viene fatto negli ultimi giorni. Cittadini di Atene, il popolo greco nella sua storia ha dimostrato molte volte di saper ritornare, di mandare indietro ultimatum. A volte gli ultimatum possono essere respinti. Le pagine più splendenti della storia di questo Paese e del popolo di questo Paese sono state pagine di coraggio e di virtù".
"Vi richiamo, quindi, a scrivere insieme momenti di storia di libertà. Vi invito questa domenica a dire di nuovo a dire un grande e orgoglioso no agli ultimatum, a voltare le spalle a coloro che vi stanno terrorizzando. E lunedì, qualunque sia il risultato di questo procedimento democratico che alcuni non volevano che avvenisse, volevano impedirlo, diremo un assoluto no alla divisione. Lunedì noi greci e greche non avremo nulla da dividere tra di noi: lotteremo insieme per ricostruire una Grecia migliore di questa che da cinque anni è stata ridotta in questo stato. Vi invito a mettere da parte le sirene del terrore che stanno urlando e che voi possiate decidere con calma e con cuore, che voi prendiate una decisione orgogliosa per una Europa democratica. Per un piccolo popolo che lotta senza spade, senza pallottole, ma con un'arma più forte di tutte: abbiamo la giustizia dalla nostra parte e quindi vinceremo, nessuno può nascondere questo. Cittadini di Atene, la libertà vuole virtù e coraggio, e tutti noi abbiamo virtù e coraggio. Siamo liberi e respiriamo aria di libertà. Qualunque cosa succede siamo noi i vincitori: la Grecia ha vinto, la democrazia ha vinto. Arrivederci e abbiate coraggio. Con libertà il nostro popolo andrà avanti, la Grecia resterà nell'Europa della solidarietà".