
Sorrento. Un evento organizzato nell'arco di pochissimi giorni e reso possibile solo grazie al perfetto lavoro di squadra intercorso tra la celebre libreria Tasso ed il Comune di Sorrento. Questa mattina alle ore 12, presso il Teatro Tasso, Alberto Angela ha incantato la folta platea accorsa da ogni parte della Campania per partecipare a questo imperdibile appuntamento. Nelle ultime settimane, infatti, il dottor Angela, insieme al suo team, sta lavorando presso il sito archeologico di Pompei per una nuova puntata del format "Stanotte a...". Angela è arrivato puntualissimo ed è stato accolto da uno scrosciante applauso. Con lui sul palco anche Francesco Pinto, direttore del Centro di Produzione Rai di Napoli, che ha brevemente ripercorso le esperienze professionali di Angela: dopo la laurea in Paleontologia e i corsi di formazione ad Harvard, il divulgatore più famoso della televisione italiana ha partecipato a diverse campagne di scavo di respiro internazionale in Africa. Il suo approccio con la tv è avvenuto in Svizzera come conduttore del programma "Albatros" per poi proseguire a Telemontecarlo fino ad arrivare in Rai. Pur essendo piacevolmente abituati da circa un ventennio a vederlo sul piccolo schermo come conduttore di "Ulisse" e "Passaggio a Nord Ovest", è innegabile che l'esordio di "Meraviglie. La penisola dei tesori", programma che ha esplorato alcuni dei siti Unesco italiani, abbia letteralmente entusiasmato il popolo del web e l'occasione odierna è stata propizia per chiedere ad Alberto Angela di svelare ai presenti interessanti retroscena: "Abbiamo deciso di esplorare alcuni dei luoghi più belli dell'Italia. Sono numerosissimi i siti Unesco ma vederli elencati ci rende particolarmente orgogliosi, oserei definirli "l'Oscar della cultura" assegnatoci dal mondo intero. In altri paesi - ha spiegato Angela - i patrimoni dell'umanità non sono spalmati entro un arco temporale così lungo, cosa che invece è accaduta da noi. La capacità italiana di realizzare simili capolavori è molto invidiata all'estero mentre noi tendiamo a parlare soprattutto dei problemi che riscontriamo nel nostro Paese, quasi per una forma di autolesionismo. Tendiamo a sottolineare pochissimo la nostra eccellenza, ecco perché "Meraviglie" ha risvegliato il nostro orgoglio nazionale sopito". "Si può dire che il web, solitamente rancoroso, abbia riscoperto un nuovo modo di essere italiani?" - ha chiesto Pinto. "Il web è la nuova frontiera della comunicazione. La forza prorompente del suo arrivo nelle nostre vite può essere paragonata ad un mattino che ci inonda di luce - ha spiegato Angela con una frase efficacissima. Quando ero un ragazzo ricordo che era molto in voga l'interrail, un modo di viaggiare per tutta Europa che consentiva di entrare in contatto con culture diverse dalla nostra. Adesso invece, tramite internet, possiamo relazionarci con chiunque in qualsiasi momento ma ciò rappresenta anche un'insidia: penso ad esempio alle fake news, perciò è sempre bene incrociare le informazioni di cui veniamo a conoscenza, proprio per verificarne l'attendibilità. Il web è come la savana, è bellissimo ma bisogna procedervi con la giusta cautela". "Ci sarà una seconda stagione di "Meraviglie"? - ha chiesto Francesco Pinto dando voce ad una silente speranza dei presenti ed Angela ha risposto: "Certo che ci sarà, a breve inizieremo a lavorarci. In alcuni dei siti di cui abbiamo parlato avevamo già effettuato delle riprese per "Ulisse" ma per questo nuovo progetto li abbiamo esplorati da un altro punto di vista. Penso alla Reggia di Caserta che esternamente appare imponente ma massiccia mentre all'interno ogni sua sala sembra un vero museo. E' un palazzo contraddistinto da una bellezza e da un'eleganza uniche. Abbiamo effettuato moltissime riprese attraverso i droni perché cerchiamo di utilizzare tecnologie all'avanguardia e in 4K, affinché la qualità delle immagini sia altissima. Ma nulla sarebbe possibile senza il lavoro di squadra - ha aggiunto Angela - ed il team di ottimi professionisti che può vantare la Rai è composto da maestranze che lavorano con la stessa passione di un tempo, ma che oggi dispongono di tecnologie ben diverse dal passato. Grazie al lavoro di mio padre ho avuto occasione, sin da piccolo, di toccare con mano questo mondo e non noto differenze tra i lavoratori di oggi e quelli di allora. Il successo di "Meraviglie" è stato possibile in gran parte grazie a questi esperti". L'incontro con Alberto Angela è stato inoltre un'occasione propizia per chiedergli come è nata l'idea di "Stanotte a...": "Di solito le riprese nei musei vengono effettuate nelle ore notturne perché soltanto allora questi luoghi non sono animati dai turisti. Non riesco a descrivervi quanto sia emozionante trovarsi dinanzi ad opere d'arte splendide come la Cappella Sistina mentre si è circondati dal silenzio ed è questo il motivo per cui abbiamo pensato di realizzare un programma che consentisse al pubblico di "visitare" un museo di notte, ma restando comodamente a casa. Abbiamo iniziato con "Stanotte al Museo Egizio", poi abbiamo esplorato Firenze, Venezia, ed ora ci stiamo dedicando a Pompei dove domani ultimeremo le riprese. A Pompei mi reco quasi ogni anno - ha rivelato Angela - ma ogni volta scopro dei nuovi dettagli. Ciò che colpisce maggiormente sono le dimensioni della tragedia che invase la città, oserei definirla una combinazione di cattiverie volute dalla natura. In realtà il Vesuvio così come lo conosciamo oggi si è formato solo in seguito all'eruzione del 79 d.C. Ciò che i pompeiani vedevano era il monte Somma mentre il vulcano vero e proprio aveva la forma di un posacenere. Negli anni precedenti all'eruzione Pompei era stata tormentata da frequenti terremoti, chiari segnali che prefiguravano l'eruzione pur se gli abitanti non ne conoscevano il significato, infatti diversi quartieri della città erano in ricostruzione al momento della tragedia. Tutto ebbe inizio intorno alle ore 13 quando le strade furono invase da pomici e sassi ad una velocità di circa 20 km e, ora dopo ora, la città venne coperta da un ulteriore strato. La gente rimase in casa per circa 19 ore e quando decise di uscire fu sommersa da una valanga di cenere ad una temperatura di circa 500 gradi che vaporizzò all'istante i corpi. Successivamente, chi cercò di fuggire fu investito da una colonna di cenere meno rovente restando così soffocato, infatti i corpi rinvenuti mostrano chiaramente la posizione di chi cerca di coprire le vie respiratorie in un ultimo disperato tentativo di salvarsi. Queste persone sono state colte nell'ultimo momento della loro esistenza, quando la vita si è "cristallizzata". Ecco perché occorre approcciarsi a loro usando il massimo rispetto". E' indubbio che Alberto Angela sia particolarmente legato alla Campania e alla città di Napoli e in questa occasione ne ha spiegato i motivi: "I romani la definivano "Campania felix" e quasi tutti possedevano in zona una villa dove recarsi per trascorrere momenti di riposo. E' un luogo fortunato perché coccolato da un clima particolarmente favorevole, dal buon cibo e dai panorami mozzafiato. Per me è sempre un grande piacere ritornarvi". Angela ha poi salutato i presenti con la cordialità che lo contraddistingue ed è ripartito subito per Pompei per ultimare le riprese del programma che, molto probabilmente, andrà in onda sulla rete ammiraglia alla fine di settembre. Durante l'incontro odierno, ancora una volta Alberto Angela non ha disatteso le speranze del pubblico, confermandosi come il volto amichevole e colto che la Rai ci ha insegnato ad apprezzare.