Trento. La 64esima edizione del Trento Film Festival, in programma dal 28 Aprile all'8 Maggio, è iniziata ieri con una grande "anteprima" a Vicenza, ospite del meraviglioso Teatro Olimpico (capolavoro di Andrea Palladio, il teatro al coperto più antico al mondo, Patrimonio mondiale dell'Unesco), in via eccezionale aperto al pubblico per una cerimonia in omaggio a una delle figure più importanti dell'alpinismo contemporaneo, l'indimenticabile Renato Casarotto, cittadino benemerito di Vicenza, scomparso trent'anni fa durante una spedizione alpinistica. In quest'occasione il Trento Film Festival e la Città di Vicenza, con il patrocinio del CAI di Vicenza e di tutte le Sezioni vicentine del sodalizio, hanno dedicato al grande alpinista lo spettacolo teatrale dal titolo "Due amori, storia di Renato Casarotto", da una scrittura di Nazareno Marinoni, con Massimo Nicoli; musiche di Francesco Maffeis, regia di Umberto Zanoletti. Sono davvero numerosi i film che hanno chiesto d'iscriversi al festival (oltre 470 film) superando il record dello scorso anno, con opere provenienti da tutto il mondo. Il manifesto della rassegna quest'anno è firmato dall'artista e illustratore trentino Michele Tranquillini, collaboratore da più di vent'anni del "Corriere della Sera". Si tratta di un'immagine con la quale la rassegna vuole invitare al racconto, evidenziando allo stesso tempo come si possa fare "arte" anche utilizzando materiale di riciclo, contribuendo così alla salvaguardia del nostro ambiente naturale. «Nel manifesto, al quale è stato dato il titolo "Storie nel vento" - ha spiegato la direttrice del Trento Film Festival, Luana Bisesti - sono raffigurate numerose bandierine al vento, come quelle che si trovano anche in montagna, realizzate dall'artista attraverso un paziente lavoro di riciclo di materiali utilizzati nella vita di tutti i giorni e poi dipinte, con la tecnica a china, con immagini di storie: storie del festival, storie di montagna, storie di popoli, piccole e grandi, che con il tempo, come le bandierine, si sfilacciano e si disperdono, creandone però di nuove ». Dopo l'India dell'edizione dello scorso anno, il "Paese ospite" della 64. edizione del Trento Film Festival è il Cile, terra straordinaria per la sua storia, la cultura e l'ambiente naturale, con i parchi naturali tra i più importanti del mondo per le varietà di specie animali e vegetali e le montagne della Terra del Fuoco e del versante cileno della Patagonia, mete predilette da generazioni di alpinisti ed esploratori. «Come tradizione, sono tante e svariate le proposte del programma di quest'anno - ha spiegato Luana Bisesti - centinaia di momenti, ciascuno da cogliere e da amare: film, fiction, documentari, restauri, presentazioni di libri, autori e registi da incontrare, mostre, convegni, eventi, spettacoli, il Cile e poi le grandi imprese dell'alpinismo e dell'avventura. Numerosi i protagonisti del mondo verticale e non che, tra cinema, serate e incontri, emozioneranno con le loro gesta mentre i tanti personaggi presenti, attraverso i loro racconti, regaleranno approfondimenti e visioni. In questo senso il programma della rassegna mira ad alimentare sempre nuovi temi, a destare emozioni, seminare curiosità, stimolare racconti. Una visione, questa, rappresentata dall'immagine ufficiale della 64. edizione del festival, realizzata da Michele Tranquillini, che esce dall'iconografia classica della montagna statica e triangolare, portandoci in un mondo, vibrante e svolazzante, fatto di storie. Storie che Tranquillini ha rappresentato come bandierine realizzate artigianalmente attraverso un paziente lavoro di costruzione e montaggio, utilizzando materiali di riciclo tratti dalla vita di tutti i giorni e dipinte con la tecnica a china. Queste bandierine al vento ricordano sicuramente quelle di preghiera tibetane, di stoffa colorata appese sugli alti picchi dell'Himalaya, tuttavia il loro significato è ben diverso e il loro intento è di omaggiare i racconti del festival attraverso il suo programma cinematografico e di appuntamenti ».
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