Mantova. A Mantova è iniziato il conto alla rovescia in vista dell'inizio del Festivaletteratura, la tradizionale cinque giorni della città virgiliana che rappresenta, dal lontano 1997, uno degli appuntamenti culturali italiani più attesi dell'anno. L'edizione del 2015 si preannuncia come una delle più ricche degli ultimi anni, con circa 350 appuntamenti in programma spalmati da mercoledì 9 Settembre sino a domenica 13. Si comincia con una retrospettiva sulla San Pietroburgo letteraria a cura di Gian Piero Piretto e Luca Scarlini, che vuole essere una sorta di indirizzo ragionato alla bibliografia di tutti quegli autori che hanno portato le loro opere sulla scena della città voluta dallo zar Pietro il Grande. Antonia Arslan e Nicoletta Maragno guideranno invece il pubblico in un viaggio tra i secoli che getta un ponte "al femminile" tra Italia e Armenia, attraverso dieci donne intellettuali dei due paesi chiamate a ritrovarne affinità e consonanze. Il morboso rapporto tra immagini e potere sarà al centro dell'incontro con Carlo Ginzburg, che dialogherà con Salvatore Settis. Phillippe Forest e il "romanzo filosofico" è uno dei piatti forti di giovedì 10, giornata che vedrà protagonista di più appuntamenti Noo Saro-Wiwa, figlia del celebre attivista Ken, trucidato in Nigeria per la sua battaglia contro le grandi targhe petrolifere. György Konrád, scrittore e sociologo ungherese, discuterà poi con Wlodek Goldkorn del traumatico passaggio dall'adolescenza alla maturità sotto il regime nazista. Nella hit-parade di giornata anche l'omaggio alla grande scrittrice Christa Wolf e il dibattito sulla "letteratura di mare" con Alberto Cavanna e l'autore svedese Björn Larsson. Venerdì 11 "Tutte le province sono uguali" con protagonisti Andrea Vitali e l'argentino Adrian Bravi. Grazie a Marco Belpoliti, poi, il Festival tornerà a Primo Levi, con un'imponente rilettura della sterminata opera leviana. Gianni Mura e Marco Malvaldi guideranno invece il pubblico nella scelta più assennata possibile nel campo della cucina, alla luce di una società ormai piegata di fronte alla sovraesposizione mediatica del tema gastronomico. Percival Everett, uno dei più famosi scrittori statunitensi, sarà protagonista dell'incontro del pomeriggio al Palazzo Ducale. Dagli Usa all'Irlanda, con Joseph O'Connor chiamato a rispondere alle domande di Stas' Gawronski sulle direzioni della narrativa irlandese contemporanea. In serata, Kazuo Ishiguro rifletterà sull'indelebile rapporto che lega cinema e letteratura (l'incontro sarà in lingua inglese, ndr). Si arriva a sabato, con l'anteprima italiana del film "Gabo, la magia de lo real", mentre nel pomeriggio salirà alla ribalta la tradizione del teatro africano, sociale e religioso, che recupera l'apporto della folk opera yoruba, con Wole Soyinka. In contemporanea Tzvetan Todorov, uno dei più importanti critici e saggisti contemporanei, studioso di filosofia del linguaggio e tra i massimi esperti dei formalisti russi, si intratterrà sull'importanza capitale delle virtù morali dell'individuo all'interno della cosa pubblica. Per gli amanti della narrativa sportiva, invece, Federico Buffa dialogherà con il leggendario campione di atletica cubano Alberto Juantorena. Alki Zei con Tiziana Cavasino e Vera Salton condurranno invece il pubblico alla scoperta della letteratura greca. Protagonista dell'ultima giornata sarà invece il Premio Nobel peruviano Mario Vargas Llosa. La letteratura greca sarà ancora oggetto di un apposito focus grazie a Petros Markaris. Il diavolo (letterario) della Tasmania è invece Richard Flanagan, vincitore nel 2014 del Man Booker Prize, che parlerà del suo ultimo lavoro con Peter Florence. Fari puntati anche sulla crisi della democrazia rappresentativa grazie al contributo di David Van Reybrouk, storico belga che cercherà di individuare valide alternative per il ripensamento di un sistema istituzionale in irreversibile discesa.
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