Dal mese di Aprile a Salerno e provincia, su iniziativa dei settanta membri dell'associazione dei panificatori salernitani, il prezzo del pane potrà subire un rialzo di 30 centesimi al chilo. La legge vieta ogni forma di accordo sui listini di vendita e i fornai valuteranno se applicare o meno l'aumento di trenta centesimi. A sedare possibili allarmismi su un rialzo così pesante del prezzo del pane ci pensa però Mattia Lamattina, membro e fondatore dell'associazione provinciale dei panificatori, che precisa: «L'annunciato rialzo del costo del pane, finalizzato ad eliminare i conti in passivo che colpiscono la nostra categoria, è un consiglio, non una regola. Se la situazione economica dei panificatori è grave, quella dei fornitori lo è ancora di più, per i costi del trasporto. Nel mio caso specifico, ho scelto di non allontanarmi oltre 40 km dal forno per effettuare consegne, eppure, per la prima volta, sono stato costretto a ricorrere al mio conto personale per far fronte alle spese, sempre più onerose ». Aumentare il prezzo del pane ed aggiornarsi per rispondere ai nuovi gusti dei consumatori risulterebbe, secondo Lamattina, l'unica strada possibile per non abbassare le saracinesche. Al punto che, nel caso in cui la situazione resti immutata, prevede che nell'arco di sei mesi chiuderanno numerosi panifici.
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