Nessuna apparizione mistica e nessun tormento estatico hanno accompagnato la nascita nel XII secolo dell'Abazia di Montevergine, nel cuore del Partenio: a bastare l'incrollabile fede del suo fondatore San Guglielmo da Vercelli, che aveva nel cuore il desiderio di dedicare la sua vita al culto di quella che sarebbe diventata Mamma Schiavona. Tra le sei più importanti Abbazie italiane, Montevergine, che rientra nel Comune di Mercogliano, ospita ogni anno oltre 1 milione e mezzo di pellegrini, tra cui numerosi appartenenti alla comunità Lgbt, che il giorno della Candelora omaggiano la Madonna - la leggenda narra abbia salvato da morte una coppia di amanti omosessuali - con la "juta dei femmenielli", facendo risuonare i suoi cortili con tammurriate e musica popolare. Una comunità operosa e contadina quella di Montevergine, che nei secoli ha sviluppato e tramandato numerose attività tra cui la realizzazione di cesti in vimini o la coltura delle nocciole. A quest'ultima e, ovviamente alla vita del Santuario, è strettamente legata la ricetta di oggi, quella del pantorrone all'anthemis nobilis. Il torrone, affonda le sue radici nell'antica tradizione romana: la "cupedia" - in dialetto "cupeta" -era una pasta di nocciole e miele assai gradita, che storici come Tito Livio o poeti come Marco Valerio Marziale citavano nelle proprie opere. Non a caso, i venditori di torrone irpini e campani, immancabili presenze nelle feste patronali, sono chiamati in dialetto "Cupetari". Le zone del Partenio, complici i numerosi visitatori del Santuario, nel corso del secolo scorso hanno incrementato e migliorato la produzione e la vendita di torrone e derivati, tra cui spicca il nostro pantorrone, arricchito di un ingrediente assolutamente unico: l'anthemis nobilis, un liquore nato intorno al 1100 proprio grazie ai padri benedettini e ricavato dall'infusione in alcool puro della camomilla, anch'esso di produzione esclusivamente irpina. Il pantorrone, che reca in sé anche morbide fette di Pan di Spagna, è anch'esso un dolce "povero" ma ricco di sapore, ricavato con gli ingredienti che i contadini e le massaie si ritrovavano in casa in maggiore quantità. Ecco la ricetta.
INGREDIENTI: (per circa 400 gr di torrone)
- 300 gr di Miele
- 350 gr di Zucchero
- 150 gr di Mandorle
- 150 gr di Nocciole
- Pan di Spagna
- Cioccolato fondente
- Liquore Anthemis nobilis
PROCEDIMENTO
Si pongano a riscaldare in una torroniera (in mancanza anche in una pentola molto ampia e dai bordi alti) miele ed albume: una volta liquefatti si aggiungano le mandorle e le nocciole e si mescoli energicamente per amalgamare il tutto. Si riponga poi l'impasto in un recipiente rettangolare, intervallando lo strato di torrone ad una fetta di Pan di Spagna imbevuta di liquore alla camomilla. Una volta raffreddato, si ricopra il torrone con abbondante cioccolato fondente fuso. Buon appetito!