Nel lontano 1247 nacque la solennità del Corpus Domini in Belgio, a Liegi, ma in Italia la città che può vantare il culto più antico di questa festività è Orvieto, infatti nel comune umbro papa Urbano IV istituì questa celebrazione cattolica nel 1264.
Corpus Domini, locuzione latina che significa propriamente "Corpo del Signore", ricorda l'Ultima Cena e secondo il calendario liturgico la festività cade il giovedì successivo alla Santissima Trinità ma in Italia la si celebra la domenica immediatamente seguente. In occasione del Corpus Domini, la città di Orvieto ricorda il miracolo dell'ostia consacrata che ebbe luogo a Bolsena: secondo la tradizione, nel 1263 il sacerdote boemo Pietro da Praga celebrò messa proprio a Bolsena sull'altare di Santa Cristina ma la sua fede vacillava in quanto non credeva possibile che un'ostia potesse trasformarsi nel corpo di Cristo e che il vino diventasse sangue. Proprio nel momento della consacrazione, però, avvenne un evento miracoloso perché dall'ostia sgorgò sangue. Urbano IV, che all'epoca risiedeva ad Orvieto, fu subito informato dell'accaduto e dall'anno successivo la commemorazione dell'episodio è entrata a pieno titolo nel mondo cattolico.
I festeggiamenti nella città di Orvieto hanno inizio a partire dal sabato pomeriggio, alle 16.30 infatti si dà il via ad una rievocazione storica estremamente fedele agli usi e ai costumi dell'XI secolo. Un corteo di nobili, accompagnato da dame e cortigiani, giunge ad Orvieto dove ad attenderli c'è il Podestà che dimora nel Palazzo del Popolo. Proprio dinanzi a questa sede prenderanno il via le danze, le esibizioni degli sbandieratori e dei falconieri che animeranno la piazza. In serata, invece, si svolge la staffetta che vede protagonisti sia i bambini che i ragazzi e che coinvolge i quartieri di Santa Maria della Stella, Corsica, Serancia ed Olmo. La staffetta nacque con lo scopo di far rivivere il percorso compiuto dal Sacro Lino macchiato di sangue che venne trasferito da Bolsena ad Orvieto in seguito all'evento miracoloso verificatosi. Sin dalla sua prima edizione la gara volle ricordare un episodio sacro consolidando il credo religioso dei fedeli con un momento di aggregazione che coinvolgesse tutti ma l'antica rivalità tra i quartieri partecipanti ha comunque modo di rinverdirsi sconfinando, inevitabilmente, in una manifestazione agonistica.
La domenica si svolgono i festeggiamenti religiosi a partire dalle 6 del mattino quando dinanzi al Duomo ha luogo l'ostensione del Corporale a cui segue la messa solenne. Sempre dinanzi alla Cattedrale, alle 10.30, si radunano la processione ed il corteo storico dando così vita alla Processione storica e religiosa del Corpus Domini. Circa 400 figuranti ricreano le rappresentazioni sacre che avevano luogo negli anni Cinquanta quando si portavano in scena gli usi ed i costumi di una città che in epoca medievale deteneva un potere non indifferente. Grande attenzione è dedicata alla minuziosa riproduzione degli abiti indossati, delle bandiere e delle armature dei figuranti che compongono il corteo. Il nutrito gruppo, perfettamente calato nel ruolo che interpreta, avanza con maestosità percorrendo il centro storico al ritmo dei tamburi e delle trombe conducendo in processione il Corpus Domini. Al termine della processione, che fa ritorno al Duomo, ha luogo la benedizione con il Santissimo Sacramento e nel pomeriggio, alle ore 18, si ripone la reliquia del Corporale nel tabernacolo dell'Orcagna che trova sede nella preziosa cappella della Cattedrale mentre in sottofondo aleggiano le note di Handel. Le suggestive celebrazioni si concludono al tramonto con il grande concerto di beneficenza solitamente organizzato dall'Ordine Equestre del Santo Sepolcro che, di anno in anno, porta sul palco l'esibizione di un corpo dell'Arma.
Questi gli eventi più significativi che caratterizzano una celebrazione secolare dove sacro e profano si fondono e danno vita ad una manifestazione ricca di fascino e spiritualità.