Sono d'accordo con uno degli sbirri della squadra speciale milanese che combatte gli spacciatori, quando dice che la vera prevenzione al fenomeno si fa nelle scuole MEDIE. Per gli adulti quei ragazzi sono ragazzini, ma loro, i ragazzini, non si sentono affatto tali. Prendono decisioni ed operano scelte come gli adulti ed, in alcuni casi, al posto degli adulti.
Matteo Gatti (Raul Bova), bravo e conosciuto giornalista televisivo, decide di affrontare il dolore per la perdita del figlio iniziando un'inchiesta giornalistica nel mondo dello spaccio milanese. Viene, per questo, accolto nella Squadra Speciale della Polizia che disperatamente tenta di arginare il fenomeno della compravendita di droga nei locali ed intorno ad essi. Matteo scopre la vita di eroi normali che per circa 1.400,00 euro al mese, con passione e dedizione, tirano via dall'oceano della malavita secchiate d'acqua putrida.
Questo film merita di essere visto perché è una sperimentazione che va oltre al documentario. La squadra speciale antidroga è vera. Vere sono le scene degli arresti, con i volti dei fermati debitamente oscurati, vero è anche l'allarme che questo realmovie tenta di lanciare soprattutto nei confronti della popolazione più giovane. La droga è più pericolosa che mai, sappiate tenervi debitamente distanti. Ed è prima di tutto una questione culturale, di conoscenza, e la difesa non sono i totalmente inefficaci strumenti repressivi. Basta con le ipocrisie.
Valida l'interpretazione del Bova nazionale, sempre pronto a sperimentare ma poco gradito alla critica che conta, molto brava anche la Solder che interpreta Sveva Gatti, la moglie in attesa di un secondo figlio, spettacolari i poliziotti, banale la colonna sonora.
Una curiosità : la parola ‘sbirro' viene dal latino birrus, ovvero birro, che sarebbe l'antico guardiano delle porte cittadine, distinguibile dalla caratteristica camicia rossa. Il rosso è divenuto poi segno di distinzione per le forze dell'ordine in antichità . Vabbè, credevo fosse più simpatica da raccontare.
Siccome sono convinto che il nostro sia un mondo di drogati, ma ancora non ce ne siamo accorti, vi invito ad un minimo di ‘educazione', nei confronti del fenomeno, con un libro che, una quindicina d'anni fa, mi ha <scombinato> ïŠ
Anonimo, Alice: i giorni della droga Ed. Feltrinelli, Milano, 2002. Costo: 7,00 euro.