I due episodi sono finiscono per rivelarsi legati fra loro e porteranno a tutta una serie di intricatissime vicende in cui si mescolano storia, arte, religione e scienza, che vedrà protagonisti l'erudito professor Langdon, interpretato ancora una volta da un carismatico Tom Hanks, affiancato da una coraggiosa e brillante ricercatrice, Vittoria Vetra, ovvero l'israeliana Ayelet Zurer. C'è anche il nostro Pierfrancesco Favino, che come rappresentanza italiana fa la sua figura.
Un film dal ritmo rapido, come ogni thriller che si rispetti, reso particolare dall'ambientazione romana: una vera e propria corsa all'ultimo respiro in una Roma invasa da pellegrini, fra le principali piazze Romane e alcune delle chiese più belle della Capitale.
Il film appare tuttavia molto più povero di contenuti rispetto al romanzo, perché deve racchiudere in un tempo limitato (e a volte ci riesce poco) quella che è un'indagine complicata, fatta di congetture ed intuizioni, frutto di una profonda conoscenza della storia da parte del protagonista. Succede così che chi non ha letto il libro non comprende bene passaggi-chiave della narrazione.
Molte sono anche le variazioni nel film rispetto al romanzo, un modo evidentemente per soprendere anche chi il libro l'ha letto più volte.
Dopo l'azione e il mistero "Angeli e Demoni" sfiora anche più di una problematica, come il rapporto secolare quanto attuale fra la scienza e la fede, un rapporto che non può essere solo di chiusura reciproca, o la riscoperta per gli italiani della propria storia e del proprio patrimonio artistico. È imbarazzante infatti notare in una scena del film come un professore americano sia costretto a spiegare a degli italiani episodi di storia a loro sconosciuti.
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