Quale ruolo interpretate questo anno?
Pia: Interpreto Amalia Strepponi, una vedova ossessionata dal desiderio di "far maritare" la figlia, magari con un "buon partito". Il mio personaggio è quello di una donna energica, con tratti particolari, alcuni esilaranti; riserva grandi sorprese a tutti coloro che hanno l'onore di incontrarla.
Donatella: Quest'anno sono la figlia di donna Amalia; interpreto una ragazza timida, impacciata ed oppressa dalla madre che intende liberarsene. Il mio ruolo è quello della classica ragazza fuori dal comune, incapace di godersi la vita ed incapace di relazionarsi soprattutto con l'altro sesso.
Come vivete il fatto di dover interpretare due donne con età anagrafica invertita rispetto a quella reale? Avete incontrato difficoltà in questo?
Pia: L'unica difficoltà potrebbe essere a livello emotivo, cioè devo immedesimarmi completamente, essendo una delle più giovani del gruppo e dovendo interpretare una delle più anziane, perché dovrei ragionare da signora con figlia, mentre invece sono poco più che adolescente.
Donatella: Sicuramente in questo è la difficoltà dei nostri personaggi, sia per quanto riguarda l'interpretazione sia per il trucco. Dal punto di vista emotivo, invece, non avverto problemi, anche perché, non essendo una "stangona", la differenza sarà meno evidente (diciamo che "me li porto bene i miei anni").
Quali sono, secondo voi, gli ostacoli che la compagnia ha incontrato fino ad ora?
Pia: Gli impegni di ognuno ed il rimandare sempre agli ultimi giorni determinate decisioni e responsabilità .
Donatella: Sicuramente la memoria costituisce per alcuni un grande limite. Molti, poi, hanno proprio difficoltà a calarsi nel personaggio e, di conseguenza, risulta quasi noioso. A mio parere quest'anno, rispetto agli altri anni, c'è un disinteresse pressoché generale e spesso si respira un'aria pesante. Dov'è finita l'armonia degli anni precedenti?
Quali sono, invece, le difficoltà incontrate personalmente?
Pia: Essendo un gruppo già formato, con persone per la maggior parte più grandi di me, il primo anno da parte mia c'era più timidezza, che poi si è allentata man mano.
Donatella: Inizialmente la mia prima difficoltà era, come per Pia, la timidezza; diciamo che il teatro è stata una sfida con me stessa. All'inizio è stato difficile superare l'impatto con il pubblico, ma finalmente ora, dopo tante esperienze, non è più un problema.
Quali sono stati, in questi anni, i momenti più divertenti?
Pia: Le battute ironiche sui "personaggi" della comitiva, la solarità delle mie compagne di teatro, lo sdrammatizzare sugli errori altrui.
Donatella: Tanti: le prove, le "cazziate", le cene tutti insieme, la sera prima del debutto e, soprattutto, il trucco agli uomini.
Quali sono le sensazioni che provate quando vi trovate sul palco, di fronte al pubblico?
Pia: Provo una sensazione di commozione e di trionfo per il fatto di fare qualcosa che mi dà una soddisfazione ed una emozione immensa e percepisco la gioia di esprimere i miei sentimenti attraverso l'arte.
Donatella: È un misto tra paura di sbagliare, imbarazzo, voglia di riuscire, senza però esagerare. Una volta chiuso il sipario il mio primo pensiero è: ed anche questa è fatta!
Pia e Donatella, completamente diverse tra loro nella personalità e nel carattere, ma accomunate dal fatto che, sulla scena, spendono tutta la loro grinta e le loro energie per dare il meglio e contribuire, come negli anni precedenti, alla perfetta riuscita della commedia.
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