Come sempre, già negli anni scorsi, vi sarà un'apposita giuria "senior" (cioè con componenti già "sperimentati" nelle passate edizioni), ma la novità di quest'edizione è l'istituzione di una nuova commissione, che affiancherà quella già esistente: la giuria "Davimus", in collaborazione con alcuni studenti dell'Università di Salerno, che conferirà alla compagnia scelta un omonimo Premio "Davimus".

 

Da quest'anno, altresì, la Compagnia offrirà agli studenti dell'ateneo salernitano la possibilità di partecipare direttamente all'organizzazione della rassegna, in qualità di tirocinanti.

Costola della scuola "Jacques Copeau", diretta da Alfonso Captano, la compagnia "Città di Mercato S. Severino" è nata nel 2007, con lo scopo precipuo di diffondere la cultura del teatro e di creare nuovi momenti di incontro e di crescita tra giovani e meno giovani, a S. Severino e anche altrove, dal momento che tra altre novità annunciate vi sarà una minitournee itinerante.

Per la cronaca ecco il programma, che inizierà il 2 ottobre alle 20.30 e si prolungherà fino al 30 dello stesso mese concludendosi con uno spettacolo brillante per la regia di Vincenzo Albano, dal titolo: "Io, Alfredo e Valentina", di De Santis e poi seguito dalla cerimonia di premiazione: 2 ottobre, l'associazione sanseverinese "Interlunium" (con cui la compagnia è "gemellata") per la serata di apertura proporrà la piece fuori concorso "Pericoli e magie", di De Filippo, diretta da Capuano.

Il 10 ottobre la compagnia "Ma chi m'o ffa' fa" di Giugliano (Na) proporrà "Non si può mai sapere", di Medusa, per la regia di Ciro Cirillo e Alfredo Scarpato; il 17 ottobre, invece, sarà la volta dell'associazione culturale "Tedaca" proveniente da Torino, con: "D. Ovvero la figura della donna nell'Italia del ‘900", di e per la regia di Simone Schiocca.

Poi calcheranno le tavole del palcoscenico sanseverinese quelli di "Lalage Teatro", da Bologna in "Selezione innaturale", copione scritto e diretto da Piero Ponti Sgargi. Ciò il 24, sabato.

Infine per la serata finale, venerdì 30 ottobre, la compagnia anfitrione reciterà in "Io, Alfredo e Valentina", dopodichè la premiazione.

Il tutto, per "dare visibilità - anche fuori dal contesto sanseverinese - alle compagnie poco conosciute e con poca visibilità - hanno affermato i responsabili di Rota in festival, così chiamato per ricordare il "rotaticum", antica tassa di pedaggio che si pagava nei tempi passati per entrare nella vecchia S. Severino.

Il nominativo "Rota" è stato questo per la volontà di ridare slancio al comprensorio...

Secondo la Alfano, entrando più nell'argomento, nel vivo della conferenza stampa: "La Compagnia Stabile è un fiore all'occhiello della nostra amministrazione, le saremo sempre accanto come lo siamo e lo saremo per la scuola Copeau, da cui alcuni allievi si sono staccati per confluire in questa nuova realtà."

Compito di un assessore alla Cultura è, secondo la Alfano: "Far andare avanti il teatro, in modo buono, anche fuori dalla nostra Città e come momento di incontro tra nuove generazioni e non, giovani e meno giovani; un punto che sia di incontro, di accordo, senza contrasti..."

"La Compagnia ha fatto tanto per S. Severino - ha espresso Assunta Alfano - e per questo sarò personalmente presente alla prima serata e in altre occasioni."

Capuano è stato il più incisivo e il più convincente "relatore" - tra coloro che presentavano l'iniziativa - di tutti, ironico, sornione e soprattutto asciutto ed essenziale: "Sono uno che parla sempre di teatro, lo vivo in ogni momento del giorno - dichiara l'attore/regista - e apprezzo la presenza delle istituzioni, in questo caso della Alfano, agli spettacoli: è già tanto, da parte dell'amministrazione..."

"Sono contento di vedere questi ragazzi lavorare, è una soddisfazione, anche se si sono allontanati dalla Copeau..."

Provocatoriamente, sempre Capuano: "Perché, parlando di teatro puro, come amore e rispetto del pubblico, della "parola", come voglia di andare sul palcoscenico, di interpretare un personaggio, di mettersi in gioco: perché non andare al reality "Amici"?"

"Il teatro - secondo il regista Capuano - fa paura, proprio perché dal teatro emergono, mettendosi a nudo, le nostre paure, le timidezze, ma ciò rende realizzati, nonostante i problemi e i disagi che il teatro stesso comporta."

"Il teatro dunque - sono parole di Alfonso Capuano - come sudore, lavoro, non come masturbazione mentale..."

Il regista-attore ha dissertato delle potenzialità dei "suoi" ragazzi, posti su una piazza "ad affrontare problemi".

"Questo è ciò che i miei maestri mi hanno insegnato - ci dice Capuano - il mestiere dell'attore, per me che vengo dalla terra, da un'estrazione contadina, è meno del muratore: noi attori non siamo importanti, anzi..."

Poi l'autore teatrale ha presentato la moglie nonché attrice anche lei Ludovica Zagari, che ha presentato in passato e presenterà anche questa volta la rassegna.

Indi ha detto la sua Giusy Emanuela Iannone, attrice e responsabile della compagnia.

Ella ha illustrato gli spettacoli, da lei stessa definiti "particolari e ricchi di sorprese, diversi dagli altri..."

La Iannone ha illustrato inoltre i premi che si conferiranno: migliore attore, migliore attrice, premio alla migliore regia e il "nuovissimo" premio Davimus.

Infine ha ricordato i patrocinii e gli sponsor; bocche cucite sul manufatto-riconoscimento finale alla migliore compagnia.

Capuano - però al di fuori della conferenza - ci ha rivelato che si avrà a S. Severino anche il concorso internazionale di regia teatrale, avente a tema quest'anno "Le baccanti" di Euripide; lo scorso anno invece la tematica verteva sull'Amleto e il dubbio dell'intellettuale.