In una conferenza stampa tenutasi presso Palazzo di Città a Mercato S. Severino alla fine di settembre è stato illustrato l'intero "contenitore", il cartellone dell'iniziativa, che intende premiare compagnie provenienti da ogni parte di Italia ( e quindi non soltanto del comprensorio, anche se comunque figurano gruppi e sodalizi campani e salernitani, nel carnet di tutti gli anni; anche per quest'anno, inoltre, la Compagnia Stabile è "gemellata" con la troupe dell'associazione sanseverinese "Interlunium"...);

i premi saranno conferiti durante l'ultima (30 ottobre, ore 20.30) delle soirèe previste e riguarderanno il migliore attore, la migliore attrice, la migliore regia e - per la migliore compagnia tra tutte quelle selezionate da tempo dai "vertici" dell'associazione "Città di Mercato S. Severino" (Compagnia Stabile, appunto) - vi sarà la novità di questa ennesima edizione, ovvero il premio Davimus: il Davimus è un nuovo indirizzo di studi, un corso di laurea attivato da poco presso l'Ateneo di Salerno; una sorta di Dams che prevede infatti lo studio delle discipline artistiche, visive e musicali. Anche gli studenti del Davimus fanno parte della giuria, una commissione ad hoc con esperti del settore, e da quest'anno possono anche praticare il tirocinio.

Tante idee, tante iniziative, tante esperienze degli anni trascorsi sono confluite nella manifestazione, con "numeri", spettacoli sempre nuovi, curiosi, entusiasmanti da godersi dal 2 al 10 ottobre, dal 17 al 24: si può consultare ancora la lista dei lavori teatrali in giro per S. Severino e/o sul sito della Compagnia Stabile e/o per... passaparola.

Sempre per ciò che concerne il programma di "Rota in festival", il 2 ottobre scorso si è tenuto, nei locali del centro sociale del capoluogo sanseverinese, lo spettacolo fuori concorso e di apertura "Pericoli e magie", presentato da "Interlunium"; il tutto, condito da aplomb, savoir faire, ironia e meticolosità (ma soprattutto da tanto, tanto impegno, da parte degli attori e degli organizzatori - affinchè tutto procedesse in maniera ottimale) e caratterizzato simpaticamente da un momento conviviale alla fine dello spettacolo: si è trattato di una serie di atti unici, ricchi di performance anche se un po' lenti come ritmi e con qualche piccola - a nostro avviso - sbavatura, qualche forzatura della vis comica in più...

Ciò per rendere omaggio, nella prima serata, al grande Eduardo De Filippo, di cui la compagnia segue la tradizione ma al contempo se ne "discosta" un po' per meglio incorporare un suo carattere distintivo, mai però definitivo: insomma, come il teatro, come la vita...

Quattro, dunque, gli atti surreali e autoironici, ricchi di denunzia e di vita vissuta, di allegria ma al contempo dell'umorismo pirandelliano: ci hanno fatto certamente sorridere un po', tali piece, ma anche riflettere bonariamente su vari episodi, quadri quotidiani della nostra "tragica" esistenza, profondamente umana e caduca e con tutto ciò che ne consegue: piccoli imbrogli, furbizie di vita, astuzie tanto ingegnose quanto ingenue e chi più ne ha più ne metta...

Sono stati momenti intensi, divertenti, ricchi di emozioni e comunicativa, di inventiva: da applausi soprattutto - tra i recitanti - Alfonso Capuano, Nicola Sabatino (...un attore... "consumato", ma non perché magrissimo...), Ludovica Zagari e Vincenzo Albano, che hanno - nel corso delle messe in scena - più volte interloquito con l'appassionato seppur scarso pubblico. Scarso, almeno per la qualità del prodotto, dell'iniziativa finalmente diversa, differente da altre più "classiche" - forse - ma anche meno popolari...

È stata voluta la serie di atti unici per meglio "catapultare" - dicono gli attori - nelle varie realtà del grande maestro Eduardo, un "grande" - appunto - come Scarpetta e Viviani, per non dire di Totò...

Il primo atto prevedeva la presenza di Sik Sik, "l'artefice magico": un convincente e preparato Capuano, che ha affabulato il pubblico da imbonitore scherzoso e guappo, ricco di trovate e di napoletanità...

La gag nasce quando l'illusionista, prestigiatore da quattro soldi ma ricco di inventiva, di risorse "napoletane", di astuzia e finezza, convoca per i suoi "giochi" (...di prestigio? Come i salti mortali degli Italiani per arrivare a fine mese con qualche risparmio, durante la crisi?...) un rappresentante del pubblico allo scopo di imbrogliare, sebbene bonariamente...

Il guaio è che se ne presentano due, e allora? Allora il simpatico "cinese" (?) Sik Sik, in tenuta orientale e accompagnato da un'altrettanto convincente Ludovica Zagari nelle vesti della valletta (cinese anch'ella), suda freddo per fare riuscire i giochi... pardon: gli imbrogli.

Il tutto si conclude poi a tarallucci e vino, per la gioia degli astanti.

Secondo atto: "I morti non fanno paura".

Lo spettacolo si apre con un lutto: in scena, una moglie affranta dal dolore, un collega (compagno) di lavoro che piange la dipartita di un caro amico, una portiera che ripete ciò che doveva pagarle il defunto; una vicina di casa premurosa e affettuosa, che vuole far prendere una tazza di brodo alla vedova, infine un commesso viaggiatore che si impressiona alla vista del morto, guarda caso posto nella sua camera affittata; egli imparerà - a sue spese - che i morti non fanno nulla di male, anzi, semmai sono i vivi, da dover temere...

Bravissimo, nel suo "cammeo", Nicola Sabatino, ricco di verve e di ironia, simpatico, schietto, valido.

"Amicizia", è questo il titolo del terzo atto: un moribondo riceve la visita di un suo carissimo amico, che deve travestirsi in persone che l'agonizzante vuole e "deve" vedere: il quasi defunto spiega che non vuole vedere tale amico, ma altri. Tra questi, un notaio che dovrebbe portare delle lettere amorose alla moglie proprio del suo "caro" amico di tante prodezze e avventure; in realtà il moribondo ha intrecciato una relazione durata anni con la donna dell'inconsapevole caro amico di gioventù, che lo viene così a sapere, basito, alla fine della vita di questo amico. Risate a volontà per una commedia degli equivoci che ci ha convinti...

Ultimo atto: "Pericolosamente". È una classica piece di Eduardo, ironica e sottile, ammiccante e bonaria, recitata bene soprattutto - in questo caso - da un valevole Enzo Albano.

Infine sono state riportate dalla compagnia frasi poetiche e carmi di De Filippo.

ANNA MARIA NOIA