Lo faccio ora e poi non vi ammorberò più col mio problema. Quello che mi aspettavo di vedere è una rilettura in chiave moderna dell’ispettore più famoso del giallo letterario. Ma non è stato così. Sono mancati vari elementi per rendere questo film, non l’ennesimo, ma “il” film su Sherlock Holms. Non è stato sopra le righe tanto da essere esauriente e non ha infranto stilemi fumosi con raffronti originali.
Vabbè comunque ve lo consiglio perché c’è poco altro d’interessante da vedere in questo periodo nei cinema… e devo dire che si lascia guardare, ma è come vedere un episodio dei tanti telefilm stile “La signora in giallo” o del “dr House – Medical Division”. Tra l’altro proprio questi due telefilm pocanzi citati si rifanno al personaggio letterario Holmes. Basti pensare che il dr House vive al n° 221B, come Holmes, il suo miglior amico si chiama Wilson e come Watson ha avuto numerose mogli mentre la signora in giallo usa lo stesso metodo deduttivo tipico di Holmes e spesso, come Holmes, per rincorrere la verità ragiona ed esclude l’impossibile.
Resta il fatto che questo film se ha guadagnato, solo in Italia, 12.000.000,00 di Euro in meno di due settimane qualcosa di realmente divertente la deve trasmettere. La regia è dell’ex marito di Madonna, Guy Ritchie, molto inserito nel jet set hollywoodiano ma poco esperto nell’arte della regia, a tratti affrettata.
La trama è semplice: il cattivo di turno viene sgominato dall’impeccabile sagacia dell’ispettore Holmes, aiutato dal fido dottor Watson.
Uno dei libri più belli della saga inventata dall’indimenticato scozzese è: 'Il Taccuino di Sherlock Holmes', di Arthur Conan Doyle, edizioni Newton e Compton – Grandi tascabili economici, 1991. Nove racconti indimenticabili che vi faranno conoscere un mito nella sua dimensione più genuina: la scrittura.