Salerno. Oro, argento, gioielli, perle...è questo il "tesoro dei pirati"? A rivelarlo saranno i burattini e i pupazzi animati e diretti dal Teatro Pirata di Jesi (Ancona) ospiti a Salerno, per il terzo appuntamento con Young, la stagione teatrale per la scuola e le famiglie a cura di Associazione Casa del Contemporaneo, sul palcoscenico della Sala Pier Paolo Pasolini/ex Teatro Diana, nella suggestiva cornice del Lungomare Trieste, in programma sabato 19 marzo alle ore 17:00 per i bimbi dai 3 anni e venerdì 18 marzo - per le scuole dell'infanzia e primaria - alle ore 10:00. "Nelle vecchie casse dei nostri burattini - confessano in una nota Silvano Fiordelmondo, Francesco Mattioni e Diego Pasquinelli, autori e registi dello spettacolo - non poteva mancare il personaggio del pirata per tutto ciò che esso evoca: la mitologia del mare e le leggende delle gesta di questi uomini così conosciuti ma contemporaneamente così misteriosi: uomini senza paura alla continua ricerca della ricchezza e della libertà". A contendersi il misterioso tesoro sono i pirati birbanti Milio e Bumaco che, confusi tra la ciurma del galeone, si preparano a rubare la chiave del forziere per consegnarla al comandante Red, il cattivissimo pirata determinato a far colare a picco la nave spagnola. Ma la barchetta di Milio e Bumaco si ritrova d'improvviso nel bel mezzo di un naufragio, tra flutti e tuoni e fulmini e uccellacci carnivori e serpenti e pitoni, finendo poi in acque ancora più pericolose: un brodo di cipolla in un grande pentolone. E' lì che Milio e Bumaco dovranno essere lessati! Sarà questa la loro fine? Il mistero stimola la fantasia anche se circondati da luoghi comuni. Ed il mistero del tesoro è quello più forte. Ma intorno alla natura di questo tesoro il mistero s'infittisce e si diffonde il dubbio se, aldilà del baule pieno di preziosi che brillano come è rappresentato nell'immaginario collettivo, non ci sia un tesoro ancora più grande: quello della solidarietà, dell'amicizia, del desiderio di spezzare le catene e quindi del mito della libertà che nella comunità dei pirati costituiscono valori assoluti. Lo spettacolo nasce come una tipica storia piratesca incentrata intorno alle imprese di due pirati protagonisti di curiose avventure e inaspettati colpi di scena ma la tecnica adottata per la messa in scena, quella del teatro di figura, regala al racconto quella ironia propria solo dei burattini che cresce e cambia un po' replica dopo replica. A questo certamente contribuiscono la scenografia, caratterizzata dall'inconfondibile stile di Marina Montelli, che realizza una struttura completamente autonoma che si trasforma sotto gli occhi degli spettatori ad ogni cambio di scena, e le musiche, originali, che si compongono di testi e parole capaci di riscontrare un immediato interesse nei più piccoli che, imparandole a memoria, fanno propri il racconto e i temi in essa trattati.
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