
Una delle più apprezzate opere di Carlo Goldoni, "Il burbero benefico" apre la stagione teatrale 2010-2011 al Comunale di Mercato San Severino, giovedì 4 novembre. Mariano Rigillo interpreterà Geronte, che tutti credono "burbero", mentre Anna Teresa Rossini, interpreterà Martuccia, la domestica di Geronte che svolge un ruolo fondamentale all'intero della storia, alla maniera dei servi scaltri e furbi delle commedie di Plauto. Una coppia, anche nella vita, che guiderà gli spettatori in un "mondo colorato ed eccessivo, pieno di sfarzo e vuoto di valori, dove la sordida fluorescenza del marcio prende il sopravvento, trasformando le persone in "cartoon" grotteschi". La scena si svolge a Parigi. Geronte ha due nipoti: Leandro, sposato con Costanza, e la sedicenne Angelica, segretamente innamorata di Valerio ed ormai in età di matrimonio. Geronte decide di darla in moglie all'amico Dorval, attempato signore di quarantacinque anni, che quando sente la proposta è tentato di rinunciare a metterne in evidenza l'assurdità. Infine accetta, ponendo come condizione unica l'accettazione di Angelica - fatto assolutamente inusuale ai tempi - e manda quindi a chiamare il notaio per stilare il contratto. Fra una serie e l'altra di equivoci si arriva al lieto fine che vide l'amore dei giovani trionfare e Dorval riprendere la partita a scacchi iniziata con Gerente all'inizio della messa in scena. Un dialogo su due linee parallele basato su argomenti diversi che si incontrano e scontrano è l'origine del malinteso su cui si basa la commedia. Un equivoco linguistico, dunque, durante una partita a scacchi che viene sempre rimandata perché la storia si intromette e sovrappone. Come la partita vede di fronte due avversari così questi personaggi goldoniani sono sempre doppi. Il titolo è già doppio (burbero e benefico, parole in contrapposizione tra loro), è doppio il "nostro" Burbero che nasconde una duplice indole, una qualità negativa (burbero) e una positiva (benefico). Così tutta la comicità nasce proprio dalle sue qualità negative che muovono i malintesi della storia. Sono doppi anche il nipote e la moglie, descritti come figurine vanesie, tipiche di un settecento frivolo e inconsistenze, mentre nascondono qualità umane che nello svolgersi della vicenda prenderanno corpo. E il 25 novembre toccherà a Lunetta Savino, la simpaticissima Cettina di "Un medico in famiglia", portare al teatro Comunale la commedia edoardiana "Bene mio, core mio", per il secondo appuntamento del ricco ed interessante cartellone della Fondazione Teatro di Città di Mercato San Severino. Foto dal sito: plautusfestival.it