Di qui l'avvio verso la sperimentazione dei processi digitali, per i quali, inseguendo il dettato della fotografia, l'artista giunge ad un'indagine sull'attraversamento ma anche, sullo sdoppiamento dell'immagine. Si tratta di un lavoro di modificazione, condotto sulla superficie per via di manipolazioni elettroniche che generano sovrapposizioni, sdoppiamenti, fusioni, procurando come egli stesso sostiene "una sorta di transfert dal reale che sonda l'intellegibile e l'ignoto"
Ma per saperne di più sulla sua arte, abbiamo incontrato l'artista, che vive ed opera a Baronissi.
Chi è Girolamo Santulli?
Una persona affascinata dalla profondità della vita, che crede che le cose possano cambiare lavorando su se stessi.
Cos'è l'arte per te?
La più grande occasione che mi è capitata nella vita, che mi permette di mettermi in discussione e crescere, in fondo è la mia religione.
Come nascono le tue opere?
Nascono da un' idea che viene fuori apparentemente all'improvviso, ma che in realtà è frutto di una costate ricerca artistica (estetica e di contenuti) che va avanti da più di dieci anni ed è la sintesi di tutte le esperienze di una vita. L'aspetto pratico e tecnico, che curo meticolosamente, si affianca ad un costante studio su alcuni aspetti della vita che abbracciano diversi campi di mio interesse.
Cosa significa essere artisti oggi e in questo territorio?
Essere artisti intanto è un modo d'essere non semplice da vivere, ma di cui certo non posso fare a meno!
Di sicuro nel periodo storico che stiamo vivendo, con l'avvento di internet c'è una maggiore possibilità di dare visibilità al proprio lavoro e di essere in contatto con le persone e questo va a vantaggio di tutti.
Nel nostro territorio credo che l'interesse per l'arte stia aumentando. L'arte ha la funzione di arricchire lo spirito umano e di far crescere culturalmente la società . Molte istituzioni pubbliche della valle dell'Irno sembrano essere più sensibili e in giro nascono diverse iniziative che coinvolgono gli artisti. Nel comune in cui vivo, Baronissi appunto, esiste già dal 2002 il Fondo Regionale di Arte Contemporanea che in questi anni ha realizzato diverse e interessanti mostre coinvolgendo molti dei giovani artisti presenti sul territorio campano. Di sicuro c'è molto lavoro da fare per raggiungere una certa qualità e per creare maggiore consapevolezza sociale.
Come nasce "Between places and bodies"?
La mostra nasce intanto da un invito fattomi dal direttore del FRAC, Massimo Bignardi, diversi mesi fa. Insieme alla curatrice, Ada Patrizia Fiorillo, abbiamo visionato e scelto diverse opere per raccontare la mia storia d'artista. Between places and bodies, (fra spazi e corpi), fa il punto della situazione sul mio lavoro attuale.