Molti di noi non c'erano a in quel luogo magico e alternativo quel 15,16,17, 18 agosto del 1969, eppure gli echi di un tale evento sono arrivati fino a noi, echi di un concerto che cambiò la musica, ma anche la storia.
Si trattava di un raduno di giovani, hippie, avventurieri, bohèmiennes, ma anche di genitori con bambini a carico, quattrocentomila persone accorse in località "Bethel", una fattoria dello stato di New York, provenienti da ogni angolo dell'America per quello che fu il concerto simbolo degli anni Sessanta. Un concerto, una riunione, un ritrovo fatto in nome della musica e per lanciare un messaggio di pace e fratellanza, liberandosi da quello che era il malessere di una generazione.
Forse in quella fattoria non c'era spazio per tutti, ma certo fu un ferragosto unico. Chi c'è stato a Woodstock, e chi continua a raccontare, dice che fu un qualcosa di irripetibile, febbrile. Quel concerto riuscì a mettere sullo stesso palco musicisti poi entrati nella leggenda: Jimi Hendrix, Joan Baez, Janis Joplin, Santana, gli Who, Joe Cocker, i Creedence Clearwater Revival, solo per citare i più noti fra una trentina di artisti.
E fu in quell'occasione che Jimi Hendrix, tra gli ultimi ad esibirsi, rovesciò la sua chitarra Fender.