La tradizionale ricerca di una melodia facilmente memorizzabile ha dato luogo a risultati banali – ad esempio il brano di Pupo e Filiberto – o infelici – come nel caso del brano di Scanu – mentre un’armonia più ricercata e peculiare ha valorizzato interpretazioni convincenti come nel brano dell’italo-marocchina Malika Ayane, cantante talenuosa, che si è già distinta nella scorsa edizione di Sanremo con il pezzo "Come foglie".
Ma la Ayane non è stata certo l'unica a mostrare il suo talento: molti giovani cantanti, dalla voce possente e dalla forte personalità hanno dimostrato che i talent show non sono sempre da denigrare.
Tuttavia, come accade quasi sempre nella vetrina sanremese l’originalità dei testi non l’ha fatta sicuramente da padrone; hanno rappresentato però delle felici eccezioni il brano di Simone Cristicchi, che con ironia ha decostruito l’ovvietà dei moderni luoghi comuni della società italiana, il brano di Povia, che ha trattato il difficile tema del caso Englaro senza strumentalizzazioni di sorta, e il brano di Noemi, che con la sua voce graffiante racconta i momenti sospesi dell’esistenza e dell’amore, quelli che generalmente non si raccontano.