Sembra che la vena nostalgica non abbandoni Eric che solo tre anni fa pubblicò una sua autobiografia. Lo attestano, inoltre, i rapporti ripresi con Jack Bruce e Ginger Baker per un breve rimpatriata con i Cream, il tentativo di ristabilire un rapporto duraturo con Steve Winwood, suo vecchio compagno di band nei Blind Faith.
Il Clapton arrembante che da giovane ha militato in tante formazioni (Yardbirds, Bluesbreakers, Cream, Blind Faith, Derek and the Dominos) ha lasciato il posto a un signore attempato, riflessivo e ripiegato su di sè. Clapton si cimenta in alcune cover: Rocking Chair, scritta da Hoagy Carmichael negli anni ‘20 e How Deep Is The Ocean scritta dal Irving Berlin, Judgement day di Snooky Pryor, My Very Good Friend The Milkman di Fats Waller in puro New Orleans Sound.
L’unico pezzo inedito di Clapton è Run Back to Your Side ma niente di eccezionale, anzi sembra un po’ estraneo a tutto il contesto in stile "nostalgia".
Can't Hold Out Much Longer con Kim Wilson è Il pezzo che più entusiasma forse pèrchè quello più vicino allo stile blues di Clapton o quanto meno a quello che ci aspetteremmo da lui.
Nel disco trovano spazio diversi ospiti: Winwood, Allen Toussaint, Wynton Marsalis, Sheryl Crow, Derek Trucks, JJ Cale e altri ancora ceh arricchiscono il disco di classe e stile.
Clapton è al diciannovesimo lavoro come solista ma il prodotto anche se è confezionato bene ma non entusiasma più di tanto.
Soprattutto la voce, come sempre, non convince molto al contrario della chitarra, che sa suonare da maestro, ma che qui si sente ben poco.