
Ladyshine, fantasia al potere per i bijoux handmade che hanno stregato Roma

Originario di un paesino della Calabria, Beniamino Reitano emigra da ragazzo in Germania, ed ha già con sé la passione per la musica, suonando il rock nei locali tedeschi insieme agli amici. Tra le tante serate una volta ad Amburgo gli capitò anche di dividere il palco con alcuni inglesi che si facevano chiamare "Quarrymen", e che poi cambieranno il loro nome in "Beatles". Ma questo lo sanno in pochi. Poi Reitano, tra gli anni Settanta e Ottanta diventa un cantante melodico, partecipa a San Remo ma non vince mai, intreccia la sua carriera con nomi della musica del calibro di Ornella Vanoni, per la quale scrive "Una ragione in più". Lucio Battisti aveva scritto per lui una canzone che portò al Festival nel 1967.
Mino Reitano non piaceva certo agli amanti della musica colta, ma è stato comunque un cantante amatissimo, soprattutto all'estero, da quel vasto popolo di italiani emigrati che vedevano in lui il simbolo del riscatto, della persona che dal niente riesce a realizzare il suo sogno senza dimenticare né rinnegare le proprie radici. Leggendaria è la "Reitanopoli", una piccola città all'interno di Agrate Brianza, dove il cantante ha riunito tutti i suoi parenti.
Quando Reitano afferrava il microfono, l'intellettuale storceva il naso, il rockettaro rideva, ma il popolo si alzava in piedi e lo acclamava, anche se negli ultimi anni era diventato la caricatura di se stesso. Eppure una cosa mette tutti d'accordo: con Mino Reitano se ne va un pezzo di storia italiana. E adesso chi ci canterà a squarciagola "Italia!Italia!"?
Valentina Serra
Milano. Ad ormai più di un anno dal primo lockdown il settore che vede meno la luce è quello del by
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