
I provvedimenti scaturiscono da due distinte vicende.
La prima trae origine da un fatto accaduto nella notte del 17 agosto 2010 a Roccapiemonte, allorquando una ragazza di 21 anni, mentre si trovava sotto casa, notò sopraggiungere il suo ex (B.A., 27enne del luogo) alla guida di un'autovettura con a bordo il suo amico D.P. (21enne di Roccapiemonte). L'ex fiamma gli intimò di salire in macchina e al diniego aggredì e molestò la ragazza, palpeggiandola. La scena venne notata dal fidanzato (26enne, operaio), che accorse immediatamente in sua difesa, ma venne barbaramente pestato dai due ragazzi che gli sferrarono pugni al volto, anche con un noccoliere, fino a fargli perdere i sensi, dileguandosi subito dopo. Dopo pochi minuti sopraggiunse anche D.V. (disoccupato 21enne di Roccapiemonte) che, fingendo di voler aiutare la coppia aggredita, sferrò al ragazzo ancora a terra e semisvenuto, un violento calcio nello stomaco, allontanandosi immediatamente a sua volta.
Tale episodio convinse la donna a rivolgersi ai carabinieri per raccontare una lunga storia di violenze, minacce e disagi psichici che l'avevano fatta cadere in un perdurante stato di ansia e paura. In pratica dal dicembre 2009, periodo in cui interruppe la relazione sentimentale con B.A, quest'ultimo, insieme ai coindagati, diede inizio ad una vera e propria persecuzione fatta di minacce, aggressioni, pedinamenti, telefonate ed sms molesti. La situazione peggiorò ulteriormente quando seppe che la donna aveva allacciato una nuova relazione sentimentale e conseguentemente anche il fidanzato di costei divenne oggetto di
continue aggressioni, minacce, vessazioni, danneggiamenti, inseguimenti e perfino tentativi di speronamento con l'autovettura.
I carabinieri sono riusciti a ricostruire dettagliatamente l'intera vicenda ed a raccogliere importanti elementi probatori a carico degli indagati che, pienamente condivisi dalla magistratura, hanno portato all'emissione a loro carico di provvedimenti restrittivi cautelari poiché ritenuti, a vario titolo, responsabili di violenza sessuale, atti persecutori, violenza privata e lesioni personali aggravate.
Stanotte i tre sono stati rintracciati presso le rispettive abitazioni e tratti in arresto mettendo così fine alla cruenta storia di vessazioni e violenza: B.A. e D.P. sono stati associati presso la casa circondariale di Salerno mentre D. V. è stato condotto agli arresti domiciliari.
La seconda vicenda, invece, riguarda il caso della casalinga 41enne di Roccapiemonte, che, come si ricorderà, lo scorso 27 gennaio portò all'applicazione di un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell'ex convivente (operaio incensurato 41enne del luogo) che, non accettando la fine del rapporto sentimentale, si era reso responsabile di una serie di comportamenti persecutori, oppressivi e violenti che avevano costretto la compagna a cambiare le proprie abitudini di vita. La donna era stata anche aggredita con calci e pugni e non aveva più la possibilità di uscire serenamente da casa perché spesso pedinata: a causa di tutto ciò era caduta in uno stato di ansia, paura ed angoscia, anche perché l'ex convivente praticava arti marziali a livelli agonistici ed in talune occasioni erano state sfiorate aggressioni fisiche. Nonostante gli arresti domiciliari l'uomo ha però perseverato l'azione persecutoria: infatti già poche ore dopo l'esecuzione della misura ha minacciato telefonicamente la donna (violando quindi l'espresso divieto prescrittogli nell'ordinanza) intimandogli di ritrattare la querela. La vicenda è stata immediatamente riferita all'autorità giudiziaria dai carabinieri di Castel San Giorgio e l'ufficio Gip del Tribunale di Nocera Inferiore ha emesso a carico dell'uomo un'ordinanza di aggravamento della misura cautelare. Il provvedimento e' stato eseguito stanotte e lo stolker è stato tradotto in carcere a Salerno.