
Salerno. "Quando si ha una presidenza così solida, che nel calcio ha fatto cose importanti, penso sia giusto tenersela stretta", parola di Francesco Montervino. Il capitano della Salernitana ha risposto a molte domande dei giornalisti presenti ieri alla conferenza stampa presso la Sala Convegni del Centro Polidiagnostico Check-Up, non tirandosi indietro alla questione legata al rapporto non sempre sereno tra la tifoseria e patron Lotito: "Io vengo da un morto, cioè dal fallimento della vecchia Salernitana, e ho perso tanti soldi. Preferisco un presidente che ti dice le cose a muso duro ma che alla fine del mese ti paga lo stipendio. Versare gli emolumenti con puntualità è sinonimo di grande solidità per una società. Io mi tengo stretto Lotito con tutti i pregi ed i difetti ". Sa bene quello che dice il centrocampista pugliese, rimasto ancora scottato dalla gestione Lombardi. E' soddisfatto Montervino, per il momento magico che la sua squadra sta vivendo in campionato: "C'era bisogno di tempo all'inizio. Che questo gruppo avesse qualità era risaputo. Nel calcio i risultati danno fiducia e la prima vittoria ci ha sbloccati. Abbiamo preso piena consapevolezza delle nostre potenzialità e mi auguro che il filotto possa proseguire. Cali di tensione? Non ne temo perchè vedo una squadra che si allena sempre con grande intensità". E per quanto riguarda il cambio in panchina che ha portato anche al cambio di modulo, ammette: "Galderisi gioca da sempre con il 4-2-3-1 - osserva il capitano granata - e la squadra aveva bisogno di tempo per perfezionare i meccanismi e la condizione fisica. La mancanza di risultati, però, ha fatto sì che il gruppo si demoralizzasse anche perché qui ci sono tanti giovani. Indubbiamente, il centrocampo a tre si addice meglio alle nostre caratteristiche. Io per primo mi trovo meglio: si copre meno campo e si può anche pensare alla fase offensiva". Con Perrone trovano maggiore spazio anche i giovani scuola "Lazio": "Prima - dice Montervino - si doveva giocare con gli under, adesso no. Perciò ragazzi del '90 come Tuia, Perpetuini e Luciani stanno giocando di più. Sono bravi e, quando i risultati arrivano, giovani con le loro qualità ti aiutano a vincere prima. Non credo, però, che in precedenza non fossero coinvolti nel progetto tecnico". Infine, il capitano granata ammette che ad inizio campionato, quando la Salernitana navigava in cattive acque, guardava spesso la classifica con il timore di vedere le prime della classe già scappare via: "Ora non la guardo perché so che dobbiamo essere costanti per centrare l'obiettivo per questo anche domenica dobbiamo vincere. Ora sono gli altri a doversi preoccupare di noi".