Firenze. Accordo approvato all'unanimità: domenica le squadre di Lega Pro scenderanno regolarmente in campo. E' questo il verdetto dell'assemblea di Lega che si è tenuta oggi a Firenze e alla quale hanno partecipato 68 dei 69 presidenti delle società di terza e quarta serie. Il pericolo "sciopero" è stato scongiurato e la spinosa questione legata alla distribuzione dei contributi derivanti dalla Legge Melandri ha avuto il suo lieto fine: la famigerata norma dell' età media (secondo cui, avrebbero avuto accesso a tali contributi solo le squadre con un'età media inferiore o pari ai 24 anni in Seconda Divisione e ai 25 in Prima, ndr), che tanto ha fatto gridare allo scandalo, è stata debellata. Ma quali sono questi nuovi criteri che regolano la distribuzione dei contributi federali? A far chiarezza ci ha pensato l'avvocato Umberto Calcagno, vice presidente dell' AIC: "Tutte le società, comprese quelle che hanno un'età media elevata, accederanno a questo tipo di risorse. E' passato il concetto di ponderazione delle risorse in base all'età media: questa non rappresenta più una barriera di accesso alle risorse, secondo cui sopra i 24 anni non ottieni nulla. Se una squadra ha un'età media di 24 anni percepisce una certa cifra, se ha un'età media di 27 prende un po' di meno ma tutti hanno accesso e nessun calciatore è fuori dal mercato". La proposta è stata approvata da tutti i presidenti e, secondo Calcagno, la meritocrazia viene ampiamente riconosciuta: "I giovani migliori sono quelli che giocano nelle squadre dall'età media più elevata, perché lì è più spiccata la concorrenza e viene riconosciuto il valore del giocatore; è il caso di Salernitana e Benevento, dove i giovano sono di meno ma sono validi. C'è la meritocrazia in campo, c'è liberta di scegliere perché la differenza in termini di risorse tra chi ha un'età media di 24 ed una di 26 non è tale da giustificare il mercato, anzi è minima. Prima, per pochi mesi, ci sarebbe stato il dentro o fuori". Compiaciuto anche il presidente dell'AIC Damiano Tommasi: "C'è soddisfazione da parte nostra, tutti ci tenevamo che la prima giornata di campionato fosse giocata regolarmente. Il nostro obiettivo - prosegue l'ex giocatore della Roma - era quello di mantenere l'impegno preso in sede di riforma dei campionati di far tornare la meritocrazia al centro delle scelte tecniche e grazie alla buona volontà di tutti, FIGC, AIC e Lega Pro, si è arrivati ad una soluzione che permetterà la valorizzazione dei giovani secondo criteri meritocratici: in campo vada chi merita".
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