Fisciano. Per quindici anni, dal 1969 al 1984, l'Italia è stato un Paese insanguinato dalla logica del terrore. Tutto ebbe inizio il 12 dicembre 1969 con la strage di Piazza Fontana. Da quell'anno e fino al 1975, scrive il giudice per le indagini preliminari di Savona, Fiorenza Giorgi, "si contano 4.584 attentati, l'83% dei quali di chiara impronta della destra eversiva (cui si addebitano ben 113 morti, di cui 50 vittime delle stragi e 351 feriti), la protezione dei servizi segreti verso i movimenti eversivi appare sempre più plateale". Seguirono le stragi di Gioia Tauro (22 luglio 1970), Peteano (31 maggio 1972), Milano (17 maggio 1973), Brescia (28 maggio 1974), Italicus (4 agosto 1974). Ma l'anno con più vittime fu il 1980. Quell'anno perirono 125 persone, di cui 85 nella strage della stazione centrale di Bologna, il 2 agosto 1980. Una logica stragista al servizio di finalità politiche per nulla oscure: il condizionamento della vita democratica di una nazione e la lotta politica concepita come sconto senza quartiere e improntata al ricatto del terrore. Anni passati? Anni che non torneranno mai più? E difficile dare una risposta definitiva. Certo è che negli ultimi anni ci sono stati segnali preoccupanti. Segnali che, secondo il sindaco di Verona, Flavio Tosi, farebbero pensare ad una ritorno della strategia della tensione. A Quinta Colonna, trasmissione di Rete 4 condotta da Paolo Del Debbio, dichiara "qualcuno potrebbe aver armato la mano di Luigi Preiti per favorire un clima di violenza, oppure per dare la colpa a qualcun altro". E la paura corre lungo la schiena degli italiani. In un sondaggio condotto da Eurodap (Associazione europea disturbi da attacchi di panico) su 1.100 persone, il 75% degli intervistati ha segnalato come paura emergente proprio quella di essere vittima di atti terroristici, seguita dai timori suscitati dalla crisi economica. "Terrorismo vecchio e nuovo: la paura che non passa" è il titolo dello Speciale giornalistico che Unis@und trasmetterà lunedì 6 maggio. Alla puntata, condotta da Vincenzo Greco e in onda dalle ore 11.00 alle ore 12.00, parteciperanno Giovanni Fasanella, autore di numerosi saggi sull'argomento, Valerio Tozzi, docente presso l'Università di Salerno, Paola Vinciguerra, psicoterapeuta e componente di Eurodap, Marcello Ravveduto, storico e scrittore.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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