
- Antonio, a quale indirizzo di Economia ti sei laureato?
«Ho conseguito prima la laurea triennale in Economia e Amministrazione delle Imprese, curriculum in Marketing e Distribuzione, mentre la specialistica è in Economia Aziendale, curriculum in marketing management. Ho concluso il mio percorso di studi il 21 ottobre 2009 ».
- Come hai appreso di questo riconoscimento e cosa hai provato?
«Sono stato contattato telefonicamente dal responsabile della segreteria di Presidenza della facoltà di Economia ignaro di tutto; sono stato informato, in occasione della festa delle matricole, della premiazione dei migliori laureati, e io ero uno di loro. Ho provato una grandissima soddisfazione ed un senso d'orgoglio, anche non mi piace esporre troppo i miei meriti né essere a lungo al centro dell'attenzione ».
- Quali sono le state le motivazioni che hanno accompagnato tale riconoscimento?
«Penso che l'obiettivo di premiare alcuni laureati da parte della Facoltà sia quella di lodare la volontà, gli sforzi ed i sacrifici degli studenti ».
- Qual è stato il tuo percorso di studi prima dell'Università?
«Ho conseguito il diploma di perito commerciale e ragioniere programmatore. Inoltre, ho frequentato il conservatorio Statale di Salerno G. Martucci, come strumento il pianoforte, conseguendo la licenza di solfeggio, di armonia e di storia della musica, diploma di compimento inferiore, anche se poi ho dovuto abbandonare per proseguire gli studi di economia ».
- Dopo la laurea hai vissuto l'esperienza dello stage per poi essere assunto. Credi che il tuo caso sia nella norma o un'eccezione?
«Penso che sia un'eccezione, se le aziende in questi tempi difficili tendono a licenziare. La mia, la Confcredito S.C.p.A., un istituto di Garanzia Fidi, ha deciso di investire nelle risorse umane, credendo in me ».
- Cosa pensi del precariato giovanile?
«Purtroppo viviamo in un contesto economico-sociale dove il lavoro a tempo indeterminato non esiste, forse non è mai esistito; tutto in questi anni credo si sia accentuato a causa della fortissima crisi a livello mondiale. Il lavoro ormai si deve inventare e ognuno deve diventare imprenditore di sé stesso. Nella logica in cui viviamo il precariato esisterà sempre. Nel mio caso oltre a ritenermi fortunato, devo anche riconoscere che l'azienda per cui lavoro ha deciso per prima cosa di investire nelle risorse umane, credendo in esse ».
- Quale consiglio ti sentiresti di dare a chi inizia adesso un percorso universitario?
«Secondo il mio modestissimo parere bisogna innanzitutto organizzarsi dopo aver individuato correttamente il proprio percorso formativo, Si deve capire cosa veramente si vuole senza perdere tempo né affrontare ulteriori costi ».