Sul testamento di vita e sul dibattito bioetica si è sviluppata, da anni, una vera e propria articolazione di posizioni che è esplosa prima con il caso Welby e poi con quello più recente di Eluana Englaro. I medici si interrogano sulla compatibilità dei testamenti di vita con i loro doveri deontologici. I bioeticisti discutono se nella sfera di insindacabile autodeterminazione del malato si possa far rientrare l'eutanasia. Il dibattito è appena agli inizi e, da molti, viene rimosso perché ritenuto inquietante. Un argomento spinoso sul quale si interroga, anche, il mondo accademico salernitano. "Il testamento biologico - il diritto tra la vita e la morte" è infatti il tema di un convegno organizzato dal dipartimento di 'Diritto dei Rapporti Civili ed Economici nei Sistemi Giuridici Contemporanei' dell'Università di Salerno.
"Uno degli apporti più qualificanti dello studio del diritto comparato- scrive Salvatore Sica, coordinatore di LGD Dialoghi - è senza dubbio il ripensamento della nozione in sé di norma giuridica: soltanto chi pone a raffronto ordinamenti che appartengono a sistemi giuridici con differenti tradizioni, culture, modelli è consapevole che la 'regola dell'agire' ha una genesi complessa, spesso frutto di confronto-scontro tra i 'formanti' del diritto, Legge-Dottrina-Giurisprudenza" .
Osservazione ancora più attuale e pregnante in una società multilivello, in cui si contrappongono spinte differenti, sono in campo interessi confliggenti, non c'è più una necessaria tavola di valori condivisi. "In tale quadro il legislatore- aggiunge Sica - rischia di essere ora troppo indeciso, ora frettoloso e di parte; il giudice è tentato di ricoprire ruoli di supplenza e la dottrina è spesso alla 'rincorsa' di una legislazione 'alluvionale' o di una giurisprudenza non sempre coerente, abdicando al ruolo di Auctoritas orientativa" .
L'università deve assumere, dunque, il compito di fungere da luogo di dialogo tra i formanti del diritto, "terzo" ma non "neutrale", in una dimensione sì scientifica, ma anche di partecipazione attiva.
Per Sica, quindi, "LDG-Dialoghi è un'iniziativa seminariale che punta a coprire questo spazio, senza eccesso di ambizione e, nondimeno, con la convinzione che non sia più tempo di chiusura del sapere in una 'torre d'avorio' , con la sola (vana) preoccupazione di evitare la contaminazione. 'LGD-Dialoghi' intende, al contrario, - conclude Sica - realizzare un'opera di sana contaminazione dell'attività di ricerca con l'attualità più stringente, di circolazione di idee, preludio a soluzioni, se possibile, condivise. Questi il senso e l'auspicio, questa la difficile sfida" .
Il convegno, che si svolgerà il prossimo 13 marzo presso l'aula delle lauree 'Nicola Cilento' , avrà inizio alle ore 10.00 con i saluti del Rettore, prof. Raimondo Pasquino, del Preside della Facoltà di Giurisprudenza, prof. Enzo Maria Marenghi, del Direttore del Dipartimento dei Rapporti Civili ed Economici, prof.ssa Gabriella Autorino. L'introduzione è affidata al prof. Salvatore Sica, Coordinatore "LDG Dialoghi". Il dibattito sarà preceduto dai dialoghi a cura del dott. Pasquale Fimiani, Consigliere di Cassazione, del prof. Pasquale Stanzione, dell'on. Marco Calgaro, del ministro per l'Attuazione del programma di Governo, on. Gianfranco Rotondi.
Fisciano, 10 febbraio 2009
Vincenzo Raimondo Greco - Ufficio Rapporti con la Stampa