- Com'è andata la tre giorni "Puliamo il mondo"?
«Anche quest'anno la manifestazione "Puliamo il mondo" ha dato bei risultati e i ragazzi sono stati davvero entusiasti. A Baronissi sabato scorso non è stato possibile intervenire per il maltempo, per cui l'iniziativa è stata rimandata a data da destinarsi. A Fisciano abbiamo operato venerdì; hanno partecipato gli alunni di Lancusi e di Fisciano. Insieme all'assessore all'Ambiente dott. Pacifico abbiamo individuato nella zona industriale uno stradone extraurbano dismesso, carico di rifiuti di ogni tipo e lì abbiamo deciso di attivarci».
- Non è rischioso per i ragazzi?
«No, perché qualche giorno prima , senza le scolaresche, perlustriamo l' area scelta, selezioniamo le zone dove è possibile far operare gli alunni. Noi di Legambiente, con i comuni e i circoli locali invece ci attiviamo sui punti più a rischio, dove si possono trovare - come spesso accade e com'è successo anche quest'anno - rifiuti ingombranti tipo elettrodomestici fuori uso, ma anche lamiere di eternit e siringhe. Inoltre i comuni forniscono ai bambini tutto il kit necessario, dai guanti ai rastrelli al cappellino. Lo scopo di quest'iniziativa non è solo operativo, ma vuole soprattutto richiamare l'attenzione dei bambini sull'inciviltà delle persone».
- Quali sono le prossime iniziative di Legambiente Irno?
«La prossima manifestazione sarà la Festa dell'Albero e si terrà a novembre. Organizziamo numerose gite ai parchi, gare di mountain bike, escursioni, la prossima è prevista per il 3 ottobre, da Olevano sul Tusciano ad Acerno. A giugno, come ogni anno, abbiamo organizzato un gruppo diretto in Basilicata per il "Volo dell'Angelo"(percorrere un tratto in aria con l'imbracatura, ndr), e quest'estate abbiamo celebrato la "Festa dell'acqua"».
- A proposito di acqua, lo scorso maggio avete raccolto le firme contro la privatizzazione dell'acqua. A che numero siete arrivati?
«Per quanto riguarda solo la Valle dell'Irno circa 750. Ormai la cosa è andata in porto, in tutta Italia si è superato il milione di firme e tra qualche mese ci sarà il referendum. Il decreto a cui ci opponiamo consente a società miste di toccare i prezzi, ma ciò non è pensabile perché l'acqua è un bene inalienabile come l'aria. Si è visto in Francia a cosa ha portato la privatizzazione: un'impennata dei prezzi».
- Eppure c'è chi dice che la privatizzazione in Italia non è il primo problema, che anche senza ci sono disagi...
«L'Ente pubblico deve avere la maggioranza. Dal momento che eleggiamo gli amministratori e diamo loro questa responsabilità , ci aspettiamo che gestiscano un bene pubblico nel migliore dei modi».
- Secondo lei i comuni dovrebbero fare di più per l'ambiente o fanno già molto rispetto a prima?
«Per quanto riguarda la Valle dell'Irno tutti e cinque i comuni Fisciano, Baronissi, Mercato San Severino, Pellezzano e Calvanico sono stati eletti "comuni ricicloni"e questo è un segno positivo. La raccolta differenziata è ad un buon livello e questo anche per il nostro intervento.
Tuttavia si pensa davvero all'ambiente solo quando si rischia un'emergenza. Non c'è ancora nelle persone la mentalità di rispetto dell'ambiente inteso come "patrimonio comune"; ci chiamano solo quando il problema riguarda una realtà che li tocca da vicino. E i giovani li vedo per la maggior parte apatici ».
- Ultimamente, sui rifiuti, ci sono state non poche proteste sui prezzi salati...
«I prezzi sono aumentati perché gli enti cercano più organico, perchè dietro non c'è tutta la rete di smaltimento prevista come consigliammo noi tempo fa. In alcuni comuni non ci sono impianti di compostaggio. Ad esempio l'umido, che rappresenta il 15 per cento della massa dei rifiuti, è mandato in Sicilia. E' un vero e proprio viaggio».
-Perché avete denunciato, anche sul vostro sito, uno "stato di degrado" in cui si trova il Parco Urbano dell'Irno? Non è anche sede di manifestazioni?
«In occasione di "Puliamo il mondo" abbiamo mostrato com'era il parco prima e dopo. C'è un degrado spaventoso, i gradoni sono franati, non c'è pulizia adeguata né manutenzione. Abbiamo portato le scolaresche a fare escursioni ma ora i sentieri sono chiusi, tutti da liberare e non è possibile al momento accedervi. L'inquinamento delle acque ha sterminato la fauna. Già cinque anni fa circa uno scarico di uno stabilimento provocò la moria dei pesci».
Valentina Serra