
Salerno. Polemiche e malumori anche quest'anno per la processione di San Matteo, il santo patrono di Salerno. Tra fuochi negati e assenza del sindaco alla tradizionale processione, in ultimo è arrivata la mancata autorizzazione all'installazione degli altoparlanti che accompagnavano la processione nel suo tragitto. Il tutto nel silenzio della maggior parte dei consiglieri comunali di maggioranza: i pochi che si sono espressi, infatti, hanno rivendicato l'esercizio della libertà individuale. Dai banchi dell'opposizione è stata dura la critica all'Amministrazione comunale. "L'Amministrazione - ha affermato Roberto Celano di Attiva Salerno - ha deciso di non finanziare i fuochi di artificio, di far "smantellare" gli altoparlanti per impedire la riuscita della processione per San Matteo, di non partecipare con le istituzioni apicali e magari con i simboli della città all'evento religioso. Tutto ciò per capriccio e per fare qualche "dispettuccio" al capo della Chiesa salernitana, proprio come verosimilmente farebbe qualche bimbo che frequenta le scuole dell'infanzia. Eppure tanti amministratori, seppur atei, frequentavano le chiese e presenziavano alle cerimonie religiose durante la campagna elettorale alla ricerca di consenso. Eppure molti parroci, fingendo di non sapere, sponsorizzavano apertamente candidati risaputamente atei e con valori chiaramente contrastanti con quelli cattolici. Sinceramente, questa sceneggiata, ormai ripetuta da qualche anno, è un affronto alla città, un'offesa ai salernitani, uno schiaffo ai credenti che con grande partecipazione annualmente onorano il patrono di Salerno". Dante Santoro, consigliere di Giovani salernitani, ha gridato invece al complotto: "Esprimo profonda solidarietà a chi, in questi giorni, si è adoperato per la festa di San Matteo ma ha visto soltanto calpestata la tradizione della città di Salerno. I cittadini avevano avviato una colletta per finanziare i fuochi pirotecnici e vivere al meglio la festa del santo patrono, come da tradizione. C'è stato un vero e proprio boicottaggio. Stiamo arrivando a livelli preoccupanti per quanto riguarda il rapporto tra Curia e Amministrazione". "L'atteggiamento del Comune è esagerato - ha dichiarato invece il consigliere Gianpaolo Lambiase di Sinistra Italiana -. Si tratta di una funzione religiosa ed è giusto che sia la Curia a decidere come organizzarla. Mi sembra che sia tutto scaduto in una questione di principio, una ripicca perché l'arcivescovo Luigi Moretti ha ribadito il suo no all'ingresso del patrono nel palazzo comunale. Il sindaco Napoli non parteciperà? Secondo me sbaglia, perché credenti o atei in passato mi risulta ci siano sempre andati".