"Non hai paura di ammazzarti se fai un incidente?"
"No. Si vive di più andando cinque minuti al massimo su una moto come questa,
di quanto non faccia certa gente in una vita intera." Marco Simoncelli.
Quando hai vent'anni ti senti invincibile. Quando hai vent'anni puoi portare sulle tue spalle tutto il peso del mondo, ma il secondo dopo puoi anche sentirti il padrone di quel mondo che spesso ti sta troppo stretto. Quando hai vent'anni vivi ogni attimo come il più intenso della tua vita, e non ci pensi che potrebbe essere l'ultimo.
La morte non rientra nelle possibilità che ti dai. E così trovi anche il coraggo di sfidarla. Poi, però, capita pure che la morte ti colga in quell'attimo che più rappresenta la vita per te. Marco Simoncelli era un ragazzo di ventiquattro anni. Uno come tanti, con la passione per la moto.
Sulla moto c'era salito per la prima olta a sette anni, e a dodici era già campione italiano di minimoto. La passione non basta per diventare un campione, ci vuole talento, stoffa, impegno, sacrificio. E a lui non mancava niente. Una carriera fatta di alti e bassi, di infortuni e vittorie, l'ultima (un podio) ottenuta la settimana scorsa in Australia.
Una carriera che si è conclusa stamattina, poco dopo le dieci, a Sepang, durante il Gran Premio motociclistico della Malesia. Durante il secondo giro del GP Sic, questo il suo soprannome, scivola in uscita di curva,
restando attaccato alla sua Honda e finendo drammaticamente nella traiettoria di Edwards Rossi. Rossi riesce ad evitare l'impatto, ma i pneumatici di Edwards sono letali per Simoncelli, che nell'impatto perde anche il casco. Immediati quanto inutili i soccorsi. La gara viene subito sospesa, poi cancellata. Non resta che il ricordo di un giovane campione sempre col sorriso sulla faccia, non restano che le parole di chi lo aveva conosciuto e vissuto, fuori e dentro la pista.
Addio Sic!
FONTE: Giovanna Castiello
La Redazione di Irno.it si associa al dolore dei familiari esprimendo il proprio più profondo cordoglio.