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Calcio scommesse, l'ennesimo scandalo: Alessandria inchiodata dalle intercettazioni

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Category: Serie D

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Sedici persone, tra cui ex giocatori di serie A, calciatori di serie minori ancora in attività e dirigenti di società, sono stati arrestati dalla polizia a conclusione di un'indagine sul calcio scommesse condotta dalla squadra mobile di Cremona e coordinata dal Servizio centrale operativo. Dall'inchiesta è emerso che gli arrestati avrebbero fortemente condizionato negli ultimi mesi il risultato di alcuni incontri dei campionati di serie B e di Lega Pro. Nei loro confronti la magistratura di Cremona ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare in carcere e nove agli arresti domiciliari.

PROVE INCONFUTABILI. I calciatori e gli ex giocatori professionisti arrestati dalla polizia erano parte integrante di una vera e propria "organizzazione criminale" nella quale ognuno aveva specifici compiti e ruoli, il cui obiettivo era quello di manipolare gli incontri a loro vantaggio. Gli indagati, secondo l'indagine, sarebbero anche riusciti a condizionare alcune partite, attraverso accordi verbali e impegni di carattere pecuniario. Nei confronti dei sedici arrestati, sostengono gli investigatori, ci sono prove "importanti ed inconfutabili". L'indagine, partita sei mesi fa, avrebbe consentito inoltre di individuare la responsabilità dell'organizzazione in un grave evento verificatosi in occasione di un incontro di calcio disputatosi al termine dello scorso anno proprio a Cremona. Quanto avvenuto in occasione di quell'incontro ha permesso ai poliziotti di allargare l'indagine a diversi soggetti gravitanti nel mondo del calcio che, grazie ai contatti diretti ed indiretti, erano in grado di condizionare i risultati di alcuni incontri per poi effettuare puntate di consistenti somme di denaro attraverso i circuiti legali delle scommesse sia in Italia che all'estero.

LE PARTITE NEL MIRINO. Diverse le partite del campionato in corso nel mirino della procura di Cremona che ha condotto l'inchiesta sul calcio scommesse. Secondo quanto è emerso dalla conferenza stampa tenuta in questura ad Ascoli Piceno, si tratterebbe, oltre che di Ascoli-Atalanta (finita 1-1), Livorno-Ascoli (1-1), anche di Inter-Lecce, Atalanta-Piacenza. Padova-Atalanta e Siena-Sassuolo.

ECCO TUTTE LE GARE INCRIMINATE. Sono diciotto le gare sotto inchiesta nello scandalo scommesse emerso questa mattina. Si tratta per la maggior parte di partite di Lega Pro Prima Divisione (girone A e B), ma anche di serie B e un incontro di serie A (Inter-Lecce). Come rende noto Agipronews, l'elenco (tra parentesi il risultato finale del match) comprende Cremonese-Spezia del 17 ottobre 2010 (2-2), Monza-Cremonese del 21 novembre 2010 (2-2), Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010 (2-0), Spal-Cremonese del 16 gennaio 2011 (1-1), Benevento-Viareggio del 13 febbraio 2011 (2-2), Livorno-Ascoli del 25 febbraio 2011 (1-1), Verona-Ravenna del 27 febbraio 2011 (4-2), Benevento-Cosenza del 28 febbraio 2011 (3-1), Reggiana-Ravenna del 10 aprile 2011 (3-0), Ascoli-Atalanta del 12 marzo 2011 (1-1), Taranto-Benevento del 13 marzo 2011 (3-1), Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011 (3-0), Inter-Lecce del 20 marzo 2011 (1-0), Alessandria-Ravenna del 20 marzo 2011 (2-1), Benevento-Pisa del 21 marzo 2011 (1-0), Padova-Atalanta del 26 marzo 2011 (1-1), Siena-Sassuolo del 27 marzo 2011 (4-0), Ravenna-Spezia del 27 marzo 2011 (0-1). Oltre a queste partite, sotto la lente degli inquirenti ci sono almeno un'altra quindicina di incontri sospetti.

IL GIP: «IMPRESSIONANTI MANIPOLAZIONI ». Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare riguardante le partite truccate, spiega che «la frequenza delle manipolazioni è impressionante » e si giunge «a situazioni in cui sono gestite contemporaneamente fino a 5 partite di calcio da manipolare ». Dalle intercettazioni, inoltre, emerge «l'esistenza di una sorta di tariffario di massima per la compera delle partite ».

SERIE B FALSATA . Il gip Guido Salvini, nell'ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti di 16 persone, spiega che l'attività dell'organizzazione «rischia di avere già falsato alcuni dei risultati dei vari campionati: basti pensare che l'Atalanta e il Siena sono state recentemente promosse in serie A e si tratta di due delle squadre coinvolte » nella vicenda. Nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip Guido Salvini dispone gli arresti per 16 persone a proposito di presunte partite truccate, si spiega che «l'attività dell'associazione è infatti tuttora in corso e sta incidendo sulle ultime fasi dei vari campionati, con gravi danni per le società, per gli scommettitori leali e per la regolarità delle competizioni sportive ».

INDAGINE PARTITA DA DENUNCIA CREMONESE. Nasce dalla partita di calcio di Prima Divisione Cremonese-Paganese disputata il 14 novembre 2010 l'inchiesta chiamata Ultima Scommessa che ha portato in carcere 7 persone e costretto ai domiciliari altre 9 tra cui l'ex giocatore della Nazionale Beppe Signori. Gli indagati sono 28 tra cui calciatori ancora in attività come Cristiano Doni. Durante l'incontro di calcio Paganese-Cremonese, è stato spiegato oggi in conferenza dal procuratore Roberto di Martino, dal questore Antonio Bufano e dal capo della Squadra mobile Sergio Lo Presti, si sentirono male cinque giocatori della Cremonese e un collaboratore. Dalle analisi decise dalla società Cremonese ed eseguite al Policlinico San Matteo di Pavia, si rilevarono nelle urine tracce di Lormetazepam che rientra tra i farmaci contenenti benzodiazepine. Il direttore generale Sandro Turotti della Cremonese portò i risultati delle analisi in questura a Cremona e denunciò l'episodio. Turotti mise la polizia al corrente di voci su totonero proprio in occasione della partita Cremonese-Paganese che avrebbe avuto una quotazione da 1 a 6. Da allora partirono le indagini e vennero disposte intercettazioni telefoniche che rivelarono 'l'accanita propensione del portiere Paoloni - a quel tempo fuori rosa e in prestito al Benevento - a fare scommesse sportive con particolare riguardo agli incontri di calcio e attività che venivano realizzate con la intermediazione di Massimo Erodiani, organizzatore di scommesse insieme con Marco Pirani, medico odontoiatra di Ancona". Erodiani e Pirani erano in collegamento con i gruppi di scommettitori milanesi, bolognesi (con a capo Beppe Signori) e gruppi di stranieri (slavi e zingari). Il portiere della Cremonese e poi del Benevento Paoloni a un certo punto non riiuscì più a controllare i risultati delle partite truccate, fece perdere molto denaro ai gruppi di scommettitori e diventò oggetto di una tentata estorsione. Nelle intercettazioni compaiono frasi con minacce di morte nei suoi confronti.

BEVANDE DROGATE PER I CALCIATORI - Alcuni giocatori, prima o durante la partita Cremonese-Paganese del 14 novembre 2010, avrebbero ingerito un farmaco «appartenente alla famiglia delle benzodiazepine, utilizzate contro i disturbi di ansia e del sonno ». Uno di loro, dopo il match, ebbe anche un malore e perse «il controllo della propria vettura ». Lo si legge nell'ordinanza del gip di Cremona, Guido Salvini, a carico di 16 persone per la vicenda delle calcioscommesse. L'inchiesta, come si legge nella misura, è nata proprio «da un evento inusuale avvenuto dopo la partita Cremonese -Paganese ». Un responsabile della Cremonese, infatti, denunciò che «durante e dopo la partita ben cinque giocatori », tra cui il capitano della Cremonese Andrea Zanchetta «ed un collaboratore dello staff avevano contemporaneamente accusato seri malesseri ed una situazione di "annebbiamento", tali da pregiudicare sensibilmente il rendimento sul campo ». Emergeva, scrive il gip, «già dai primi accertamenti che la sostanza poteva essere stata ingerita dai giocatori solo attraverso l' acqua o il the a loro disposizione negli spogliatoi e durante la partita ». E dalle intercettazioni veniva alla luce «il coinvolgimento in tale specifico episodio del portiere della Cremonese Marco Paoloni ». Addirittura, si legge ancora, «uno dei giocatori, Gervasoni Carlo, nel rientrare a casa dopo la partita aveva, a Casei Gerola, proprio in ragione di tale stato di malessere, perso il controllo della propria vettura, tamponato quella che lo precedeva ed era uscito di strada provocando fortunatamente solo danni al proprio mezzo e ad altri ».

COMBINE DONI-DIFENSORE PIACENZA. Alcune delle persone coinvolte nell'inchiesta sul calcioscommesse «indicavano nel capitano dell'Atalanta Cristiano Doni uno dei calciatori che avevano realizzato la "combine" unitamente al difensore del Piacenza Gervasoni Carlo » per la partita Atalanta-Piacenza del 19 marzo scorso che finì 3-0, risultato che era anche l' «obiettivo dell'organizzazione » che aveva scommesso sul match. Lo scrive il gip di Cremona Guido Salvini che ha firmato l'ordinanza di custodia cautelare. «Giova altresì precisare - scrive il giudice - che il risultato finale dopo i 90 minuti di gioco è risultato essere 3-0 e che anche alcuni giornali sportivi che avevano analizzato l'incontro avevano commentato come quella in argomento potesse essere una partita sospetta visto il risultato e le abnormi puntate registrate ». Il gip segnala inoltre la «seconda rete di Cristiano Doni su calcio di rigore assegnato per un fallo di Gervasoni », il difensore del Piacenza. L'incontro di calcio Atalanta-Piacenza, prosegue il gip, «veniva pianificato in Bologna e precisamente in via U.Bassi nr.7, presso lo studio Professionisti Associati ». Su quella partita Beppe Signori «ha investito 60.000 euro ».

«INDAGATI CON CELLULARI "DEDICATI" ». Nell'ordinanza di custodia cautelare con la quale il gip di Cremona Guido Salvini ordina 16 arresti per le presunte partite truccate il giudice scrive che «i protagonisti dispongono di telefoni cellulari "dedicati", cioè usati solo per intessere i loro rapporti sui quali vengono dirottate le conversazioni più compromettenti e non è raro che vengano registrati inviti reciproci a spostare il colloquio quando il tenore dello stesso decolla sempre più verso l'illecito ». Secondo il giudice, «esistono più gruppi di scommettitori che fanno parte dell'organizzazione, in quanto ne costituiscono un punto di riferimento stabile ». «Non si tratta di scommettitori qualunque - annota il giudice -, ma di gruppi omogenei che costituiscono quasi un sodalizio nel sodalizio. E' evidente che il braccio operativo dell' organizzazione sa di poter contare su questi scommettitori che anticipano quasi sempre il denaro necessario per pagare i giocatori corrotti ».

APERTA INCHIESTA FEDERALE. «Appena uscite le prime notizie, ho parlato a lungo con il presidente Abete, impegnato a Zurigo per il congresso della Fifa », afferma, in una dichiarazione all'ANSA, il direttore generale della Federcalcio Antonello Valentini, che annuncia anche l'apertura di un'inchiesta federale sulla vicenda. «Tutto quello che serve a fare chiarezza, a eliminare ombre e a risanare l'ambiente non può che trovare la Figc in prima linea e pienamente disponibile e collaborativa », aggiunge Valentini. «Abbiamo messo a disposizione della Procura federale tutte le informazioni fin qui note. Il procuratore Palazzi - ha detto ancora Valentini - ha già aperto un fascicolo e nelle prossime ora prenderà contatto con la magistratura di Cremona per chiedere, appena gli organi inquirenti lo riterranno opportuno, la trasmissione degli atti dell'indagine in modo da approfondire gli aspetti di propria competenza ». La Figc - come peraltro già deciso dalla Lega di Serie B e dalla Lega Pro - si costituirà parte civile a tutela dell'immagine del calcio e in difesa della trasparenza e della correttezza dell'organizzazione calcistica. «Ho seguito in tv la diretta della conferenza stampa del pm Di Martino - ha aggiunto il direttore generale della Figc - confidiamo nel lavoro dell'autorità inquirente e siamo pronti ovviamente a fornire la massima collaborazione, condividendo allo stesso tempo il richiamo alla cautela e alla prudenza fatto dallo stesso magistrato in presenza di delicati provvedimenti cautelari a carico di alcuni tesserati e degli ulteriori approfondimenti in corso ».

OMBRA CRIMINALITA' ORGANIZZATA. L'attività dell'associazione che ha scommesso su alcune partite di calcio crea «un terreno fertile per l'insinuazione di elementi di una criminalità organizzata ai più alti livelli ». Lo scrive il gip Guido Salvini, nell'ordinanza che ha portato agli arresti di 16 persone, tra cui l'ex attaccante Beppe Signori. Nella misura di custodia cautelare, infatti, si segnala «la presenza tra gli investitori e scommettitori di alcuni gruppi dai contorni incerti, quale quello degli "zingari" », a capo del quale c'era Almir Gegic detto "lo zingaro", slovacco arrestato nell'operazione. Inoltre era presente anche un gruppo albanese. Il gip spiega che «sono investiti da questi gruppi per ogni partita "truccata" capitali dell'ordine delle centinaia di migliaia di euro » di cui non è nota la "provenienza", dunque non si possono "escludere fatti di riciclaggio".

FONTE: Corriere dello Sport

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