Salerno. "Ciao mister". Quando il segretario della Figc campana Enzo Pastore lo saluta così, Cristiano Lucarelli sorride, stringe le spalle ed alza gli occhiali da sole: "Devo esser ancora promosso...". Il bomber livornese, quello di "Tenetevi il miliardo", è stato appena esaminato da Marco Maestripieri, responsabile del "corso di base per allenatori Uefa B" che il comitato regionale della Federcalcio ha indetto a Salerno. Sul sintetico del Settembrino di Fratte, il centravanti del Napoli ha appena fatto slalom palla al piede e qualche scambio con Gennaro Iezzo, altro nome illustre tra i cinquanta ammessi alla fase preliminare dell'iter accademico che porta verso la panchina (non quella che i calciatori accettano mal volentieri). "Nomi così importanti impreziosiscono la nostra iniziativa, fanno bene al movimento", afferma il presidente della Figc Campania, l'avvocato Salvatore Colonna, ringraziando "l'amministrazione comunale di Salerno, con in testa il sindaco Vincenzo De Luca, per la disponibilità e la collaborazione mostrate anche stavolta nei confronti del Comitato". In campo, in tuta e scarpetta, pure Max Caputo, fantasista del Salerno Calcio, con il 'suo' dg Danilo Pagni, e poi Giuseppe Abbondanza, figlio del 'piccoli Sivori', il grande Sandro, a bordo campo ad osservare il tutto di fianco ai vertici della Figc regionale, Colonna e Pastore, ed al presidente della sezione salernitana Antonino Sessa. "Il calcio vive d'esempi, e noi dobbiamo esser in grado di garantirne sempre di più: nobili, positivi, da emulare. E' in questo solco che nasce il corso per allenatori, come qualsiasi altra iniziativa intrapresa dal Comitato", il commento del segretario Pastore. Che insiste: "Il calcio è della gente, delle famiglie, e si vive sui campi, non soltanto in poltrona dinanzi alla tv. Rinascere dal dilettantismo, rivalutarlo, è la strada obbligata che bisogna seguire per dare autenticità al nostro movimento". Una scuola di valori, prima che di tecnica. Quella che ieri hanno cominciato a frequentare gli allenatori del futuro.
di Dario Cioffi per Metropolis Salerno
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