
di Ugo Sessa
Dopo il caro-bolletta dell'acqua della Gori, i cittadini fiscianesi devono dimenarsi da quello del caro metano della "Amagas Trade". Da pochi giorni l'Amagas ha inviato le bollette relative al periodo gennaio-febbraio 2009. La prima stranezza è che tutte le bollette sono state consegnate già scadute, con termine di pagamento 24 aprile, ma recapitate solamente tra la prima e seconda settimana di maggio.
Il problema viene da lontano : già all'epoca della metanizzazione del Comune di Fisciano, la ditta erogatrice del metano "Ing. Orfeo Mazzitelli " usava queste pratiche commerciali scorrette, ossia fatturando consumi presunti sballati, non tenendo conto dei consumi storici dell'utente, così come lo impone l'Autorità per l'energia elettrica ed il gas.
Tale pratica è stata poi ereditata successivamente dalla "Sicme Energy s.r.l.", che a sua volta l'ha tramandata adesso alla "Amagas Trade s.r.l." . Alla fine cambiano le intestazioni delle bollette e le ditte erogatrici, ma resta sempre la buona pratica di speculare sugli utenti, incamerando soldi in più rispetto a quelli che effettivamente dovrebbero incassare. Il principio è quello della rete del pescatore : chi ci rimane dentro è fregato, nel senso che avrà pagato qualcosa che non ha consumato, ovviamente per la felicità delle casse dell'Amagas.
Chi invece, cerca di divincolarsi, deve fare i conti con la macchina burocratica, ossia con telefonate se si riesce, file, umiliazioni, litigate, con notevoli perdite di tempo e malumori. La cosa che più fa arrabbiare è che la classica scusa dell'errore del computer è solo un paravento per coprire le "pratiche commerciali scorrette". L'altra pratica è quello dei consumi "0" . Ossia vi sono mesi che vengono recapitate bollette con consumi pari a zero e successivamente vengono recapitate bollette con alti consumi, addebitando in questo modo, e quindi speculando, sulle maggiorazioni degli scaglioni. Fino ai 100 mc. Di consumo la tariffa è di 0,477594, mentre per il secondo scaglione, che va dai 100 ai 500 mc, la tariffa è di 0,643767, ossia con un aumento di oltre il 30%.
E' intuitivo che se prima fatturo zero e poi calcolo tutto il consumo in una sola volta, l'utente pagherà consumi maggiorati, che non gli spettano. Prima di inviare le bollette, all'Amagas, sarebbe stato logico controllarle, anche perché non ha tenuto conto delle autoletture inviate dai clienti, ma si è proceduto comunque all'invio di un consumo a forfait, di 252 mc. in seconda fascia, e quindi anche con le maggiorazioni, guarda caso tutte a favore della ditta erogatrice. Il problema è di conoscere chi deve aiutare gli utenti, le persone anziane, quelle sole, chi non ha tempo. Speriamo che quest'articolo sia da monito e da invito a prendere opportuni provvedimenti a chi di dovere.