Già fin dalle prime manifestazioni attuate nel segno della cultura dalla "S. Luigi Gonzaga" il Comune di S. Severino ha offerto al gruppo, artefice di tante e interessanti kermesse "una grande opportunità di crescita e di sviluppo".
Tra tutte queste iniziative ricordiamo in particolare la "fatidica", attesissima "Festa della polpetta costese", per quest'edizione dal 10 al 12 luglio, con ricette particolari preparate con amore e dedizione, passione autentica e verace dalle donne (ma non soltanto) di Costa, come leccornia e primizia, pietanza antica e ripresa sempre con uno sguardo alla tradizione; tramandando il "segreto" della preparazione - tipico e particolare - e il gusto anch'esso tipico (tra tante sagre con piatti non così realmente genuini) e inventando delle varianti come quelle - apprezzatissime - ai porcini e al salame.
Vi è poi stato, in questi anni, il "Carnevale costese", mai però così vissuto come la manifestazione culinaria di luglio, in onore del santo protettore di tale frazione.
Anche stavolta un buon successo di pubblico e tanto divertimento ("sebbene" più "godereccio" che altro...) con un occhio alle "tasche", cioè affrontando la crisi economica e finanziaria mondiale, generale, ma anche nella fattispecie italiana...
Secondo lo statuto redatto al momento del suo costituirsi, il sodalizio ha perseguito e persegue nobili scopi, quali il "ricercare e favorire l'affermazione dei valori umani, sociali, culturali" della comunità , e l'altro (altrettanto) nobile fine di "divulgare le conoscenze delle tradizioni e degli usi locali tra i giovani" (meritorio fine anche questo...); infine l'associazione "S. Luigi" promuove come sempre il confronto e la verifica di esperienze "mirate alla ricerca e alla creazione di momenti di scambio culturale".
Ciò tramite alcuni punti fermi, dei capisaldi mediante l'organizzazione di manifestazioni, incontri, convegni, tra cui appunto la sagra - allegra e baldanzosa - di luglio.
Speriamo che tale sodalizio, come del resto tutti quanti gli altri numerosissimi (come detto sopra) che caratterizzano la Valle e in particolar modo il territorio di Mercato S. Severino, riesca a sopravvivere alla crisi culturale - questa ancora più evidente di quella economica - che imperversa nel nostro "piccolo mondo" (antico o moderno?), ossia nel nostro orticello ma anche in grande, nella globalizzazione imperante di questi tristi (ma non proprio, ancora, tristissimi) tempi: riusciranno i soci di questa e altre associazioni a reperire i sempre più esigui fondi per le proprie attività , ma ancor più a catturare l'attenzione dei visitatori per un divertimento che non sia soltanto, "meramente" mangereccio?
Ai posteri, come diceva il poeta (Manzoni) l'ardua sentenza...