
Il presidente tiranno

Questa volta, invece, la pubblicità della “Festa del boscaioloâ€, immutatamente oggetto di attenzione da parte dei molti visitatori, della Valle dell’Irno (Mercato S. Severino) e non, ha simpaticamente ricordato i “primi†quarant’anni dall’allunaggio da parte dei cosmonauti americani sul nostro satellite: la Luna.
Infatti le brochure pullulanti dappertutto (nel territorio) dicono: “A quarant’anni dallo sbarco sulla Luna sono arrivati a Calvanico… i bosconautiâ€.
L’idea la dice tutta…
Un’immagine assai carina, molto eloquente, che rappresenta due ameni “boscaioliâ€, due arzilli, sorridenti protagonisti, tra cui un vecchietto…
Tutto ciò si può anche – se si vuole – trovare su un bel sito relativo alla sagra: www.festadelboscaiolo.it; addirittura la “festa del boscaiolo†si spinge fino a Facebook, il social network più famoso del momento…
Tornando al sito, esso è curioso, attraente, interessante: sulla home page vi è lo spazio concernente il calendario, i prodotti, le foto, il dove siamo e il link degli “Amici di Calvanicoâ€, che hanno fortemente voluto tale iniziativa.
In questa quattro giorni di puro divertimento con “gustoâ€, si possono assaggiare prodotti realmente tipici, con varie leccornie, specialità e manicaretti: penne alla boscaiola (penne al ragù di porcini e prosciutto crudo); pappardelle ai porcini (vellutata di porcini e prosciutto cotto); fasule co’ u vuccularo (zuppa di fagioli cannellini con biscotto di pane duro – o mascuotto – e guanciale, appunto vuccularo in dialetto, di maiale paesano); penne do’ cravunaro (con patate nostrane e porcini delle montagne di Calvanico); panino con carne di maiale e pupacchiole (tocchetti di spalla e prosciutto con papacelle – peperoni -  napoletane); panino con prosciutto e rucola; macedonia di frutti di bosco: more, lamponi, mirtilli, fragoline di bosco, ribes; gelatina biologica, vino gratis per tutti.
Calvanico deriva il suo nome non tanto dall’antica denominazione romana “Cluviumâ€, come ipotizza la maggior parte degli studiosi locali, bensì dal dialettale “Cravà nicoâ€, ossia: ricco di detriti, di sedimenti fluviali, appunto la “cravaâ€, in croato.
Il tutto a cura dell’associazione “Amici di Calvanicoâ€, valida, nota e operante nel territorio.
Uno degli organizzatori – almeno nelle trascorse edizioni – è stato l’umile sarto Camillo Costabile, che lavora nel suo negozio di Mercato S. Severino.
Il sodalizio è lieto di aver potuto approntare anche per questa volta l’egregia manifestazione, non soltanto “mangerecciaâ€, o “goderecciaâ€: soprattutto quest’anno, infatti, sono previste novità e svariate attività salutari e rilassanti: da domenica 16, a partire dalle 9.30 fino alle 16 si terrà una “passeggiata del boscaioloâ€, a cura dell’associazione “Luci dell’Irnoâ€; vi sarà il ritrovo in località Scalelle e si andranno a visitare i vecchi mulini ad acqua. Pranzo previsto presso l’area pic-nic dell’agricampeggio “I muliniâ€. Poi, dalle 19 alle 24, la “fatidica†festa gastronomica, con stand aperti e “benedizione del vino†(!), una goliardata sicuramente da non perdere…
Infine, tammurriate e canti contadini con il gruppo “Spaccapaeseâ€.
Lunedì 17, alle 18, si proietterà un filmato avente a tema “Antichi mestieriâ€; si tratta di un video sulle attività artigianali di Calvanico. Seguirà un’esposizione di attrezzi di lavoro del passato; il 18 agosto, invece, di nuovo “passeggiata del boscaioloâ€, dalla mattina alle 16, con gli stessi itinerari, le stesse escursioni del primo giorno della sagra. Alle 19 apriranno nuovamente gli stand e la serata sarà allietata dai “Picarielliâ€, con musica popolare.
Mercoledì 19, infine, alle 17 è previsto un convegno a cura dell’amministrazione comunale riguardo “Tradizione e innovazione in agricolturaâ€, presso la tenuta Leone del paese. Per l’ultima volta gli stand si apriranno dalle 19 alle 24 e al termine di tutta la manifestazione si estrarranno i biglietti della “Lotteria del boscaioloâ€, con premi “in naturaâ€: al primo estratto andrà un cavallo; al secondo un maialino e al terzo una coppia di conigli.
La manifestazione è rivolta soprattutto alla valorizzazione della cittadina, ricca di aria pura, acqua salubre e frescura, e alla riscoperta dell’arte culinaria tradizionale locale.
Alcune curiosità sull’iniziativa che dura da ben 17 anni: ogni anno si sono consumati 550 chili di porcini, 1200 di pasta, 1800 litri di vino. Lo staff è attualmente “a quota 100†collaboratori.
Negli scorsi anni i visitatori, provenienti da ogni parte della Campania, sono stati circa 20000.
Altre manifestazioni culinarie all’insegna della genuinità organizzate nella Valle dell’Irno sono: le varie sagre della ciliegia in diverse zone dell’Irno; la sagra dell’ammisca (sorta di minestra, ricetta antichissima) a Bracigliano; la sagra della polpetta a Costa di S. Severino, la cui preparazione si tramanda di generazione in generazione; la sagra della melanzana al cioccolato a Penta di Fisciano; infine la sagra della castagna sempre a Calvanico però in novembre.
ANNA MARIA NOIA