Dopo gli episodi verificatisi nella valle dell'Irno, un nuovo caso nell'avellinese
I carabinieri, tra l’altro, una volta sentiti quegli uomini che scendevano dall’appartamento sospetto, hanno sì avuto la certezza che in quelle stanze si consumasse un’attività illecita di prostituzione ma pensavano che detta attività fosse gestita da una donna o una ragazza, stando alle dichiarazioni fornite dagli uomini fermati, che si esprimevano sempre al femminile.
Ieri sera è quindi scattato il blitz dei militari che, dopo aver fatto accesso all’interno dell’appartamento, hanno fermato un trans nativo della Repubblica Colombiana, classe 1983, regolare in Italia e residente a Verona. Oltre alla presenza del trans, come prova dell’effettivo svolgimento del meretricio, i carabinieri hanno rinvenuto la presenza di denaro contante, sicuro provento dell’attività di prostituzione, preservativi e altro materiale erotico chiaramente attinente all’attività stessa. I successivi accertamenti hanno provato che anche questa volta l’attività di meretricio era stata pubblicizzata via internet con degli espliciti annunci su siti specifici.
All’esito degli accertamenti, i militari della Stazione di Mercogliano hanno appurato che l’appartamento in cui il trans esercitava il meretricio era stato affittato da una donna, anch’ella colombiana, probabilmente domiciliata a Roma ma attualmente irreperibile, che dai controlli ai terminali è risultata locataria di una molteplicità di appartamenti sparsi in mezza Italia e che, presumibilmente, gestisce nello stesso modo di quello ubicato a Mercogliano. La conferma è venuta dalle parole del trans colombiano che, interrogato dai carabinieri circa le modalità con le quali avevano avuto accesso all’appartamento, ha dichiarato di averne preso il possesso proprio da quella sua connazionale e appunto allo scopo di esercitarvi all’interno l’attività di meretricio.
Le indagini, quindi, sono ora volte ad accertare eventuali ulteriori responsabilità della donna colombiana attualmente irreperibile, atteso che nessun profilo di responsabilità penale può essere imputato al padrone di casa che, al contrario, era ignaro dell’attività che si svolgeva in quell’abitazione.
In tarda serata, il trans colombiano è stato rilasciato, la donna colombiana denunciata in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, mentre l’appartamento è stato sottoposto a sequestro, onde far cessare l’attività di meretricio e permettere alla magistratura di addivenire alle proprie conclusioni in ordine alle indagini effettuate dai carabinieri di Serino.