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Convegno di Italia Nostra a S. Severino: resoconto

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Category: Valle dell'Irno
di Anna Maria Noia

Il 5 giugno l’associazione “Italia Nostra” sezione di Mercato S. Severino, allo scopo (anche) di festeggiare “degnamente” i suoi “primi” venticinque anni di attività, ha inteso organizzare un convegno sui temi ambientali che ne sono congeniali. Il convegno, infatti, verteva su “Diritto all’ambiente salubre, tutela del paesaggio, urbanistica”.

In tale occasione gli intervenuti sono stati i seguenti: per i saluti Tino Iannuzzi, componente della Commissione Ambiente, Territorio, Lavori Pubblici della Camera; sempre per salutare vi era Tommaso Amabile, sindaco di Fisciano nonché consigliere provinciale. A presiedere ecco la presidente di “Italia Nostra Campania”: Raffaella Di Leo. Tra gli altri esponenti della cultura e dell’ecologia che hanno preso parte all’iniziativa ricordiamo Laura Solidoro, della Cattedra di Istituzioni di Diritto Romano presso l’Ateneo di Salerno; il presidente della sezione sanseverinese del sodalizio, Antonio Di Palma; l’urbanista Luigi De Falco ed Aldo De Chiara, procuratore di Napoli. Inoltre era presente alla serata Maria Rosaria Iacono, consigliere di “Italia Nostra” nazionale.


Prima di iniziare tale articolo partiamo con una piccola e – speriamo – “innocua” provocazione: perché non invitare alla manifestazione, organizzata già da tempo, il sindaco di S. Severino, Giovanni Romano, che molto ha attuato per la cittadina – soprattutto per l’ambiente – nonché in qualità di neoassessore regionale proprio all’Ambiente?
Ed entriamo ora nel merito dell’iniziativa, addentrandoci nel lungo dibattito: prima Di Palma ha introdotto gli ospiti, poi ha preso la parola Amabile con un discorso prettamente politico.


Egli ha affermato che: “Il tema proposto è di grande interesse, per l’impegno di tante amministrazioni sul territorio: l’ecologia è una tematica ampia – ha espresso – che si innesta nell’ambito degli altri argomenti trattati nel corso del convegno: la tutela delle risorse naturali, l’assetto del territorio, la tutela del paesaggio, l’urbanistica…”
Amabile ha parlato di “dissesto urbanistico”, nella fattispecie a Baronissi, Pellezzano, Fisciano e Mercato S. Severino, e ciò rispetto alla distribuzione della popolazione. Egli dunque ha in parte “criticato” gli amministratori delle zone succitate che rifuggono dai controlli.
Iannuzzi: “Il tema prescelto attraversa diversi profili, urbanistico, infrastrutturale, della tutela ambientale, quest’ultima garantita dalla Costituzione. Negli ultimi anni – prosegue Iannuzzi – si è giocata una partita decisiva sull’ambiente, con disfunzioni, limiti ed errori.”
“Occorre costruire tempi nuovi – dichiara Tino Iannuzzi, che ha ricordato un’espressione di Aldo Moro, commemorato assieme allo scomparso giurista Vincenzo Buonocore, docente a Fisciano.
L’onorevole è entrato nella questione in maniera diretta, si è dilungato tecnicamente parlando di “competenze” .
Raffaella Di Leo ha poi esclamato: “In occasione dei venticinque anni della sezione sanseverinese di Italia Nostra questo convegno intende perseguire iniziative importanti per percorsi ecologici come il Parco Archeologico del Castello, già in nuce anni fa.”
“I termini di questo incontro – ha quindi espresso la presidente dell’associazione ambientalista – cioè i concetti di ambiente, paesaggio, urbanistica, territorio sono termini confusi come sono confusi molti discorsi attorno ai temi suddetti.”
“Sono termini simili – ha chiarito e ribadito – ma certamente non sono sinonimi.”
“Ciò – ha detto la Di Leo – vale anche per le norme che regolano l’istituzione giuridica italiana e per lo Stato e gli enti locali, che spesso confondono le idee attraverso le loro specifiche competenze.”
Poi il discorso è stato incentrato sul “Solidoro-pensiero”, sull’intervento della docente. Ella ha così asserito: “Leggendo i manuali e i trattati di Storia e di Diritto Ambientale si evince che il problema ambientale si è sviluppato nel diciannovesimo secolo, grazie alla rivoluzione industriale e allo sviluppo demografico. Poi vi è stato l’avvento della società tecnologica, infine oggi viviamo la consapevolezza dei disastri ambientali pensando non più solo alla nostra era ma anche a tempi più lunghi.”
“Questo – ha affermato – grazie a varie correnti ed idee soprattutto improntate al “principio responsabilità” del filosofo Jonas; tale principio – ha proseguito la Nostra – è stato applicato sia all’ambiente che alla bioetica. Poi, sempre grazie a Jonas, si è affermato anche il principio di sostenibilità.”
“Resta da capire – dice ancora la professoressa – perché attraverso i secoli l’uomo abbia mantenuto un atteggiamento molto disinvolto riguardo l’ambiente, se già al tempo dei Greci, dei Romani ma anche degli shintoisti giapponesi egli inquinava.”
La Solidoro ha ricordato anche il disboscamento che fu alla base dell’estinzione del popolo Maya e l’antropocentrismo aristotelico e poi romano e cristiano che poneva l’uomo a sfruttatore della natura.
Antonio Di Palma ha ricordato i soci del sodalizio, in particolare Gino Noia, da lui definito “maestro” di vita e di pensiero, altresì esponente del Centro di Servizi Culturali attivo fino a qualche tempo fa a S. Severino.
“Italia Nostra” nasce negli anni ’80, “grazie al nostro gruppo di dopoterremotati – esprime Di Palma – per recuperare cultura e radici comuni, come è avvenuto tramite il restauro di Palazzo Vanvitelli.”
“Il terremoto – chiarisce l’ambientalista – fu infatti per noi un volano di aggregazione e di sviluppo culturale. Noi muovevamo i primi passi con la legge Galasso, poi negli anni ’90, in collaborazione anche con l’Archeoclub di Massimo Del Regno, è stata avanzata per la prima volta la proposta del Parco Archeologico del Castello.”
Di Palma ha tracciato una cronistoria di tutte le attività svolte durante gli anni da “Italia Nostra”.
De Falco si è prodotto sulle leggi urbanistiche, interessandosi in particolare su quelle – la maggior parte – non statali, bensì regionali, che interessano i Puc (Piani urbanistici comunali) e i Prg (Piani regolatori generali), a volte in contrasto con le normative più generali (Codice del paesaggio e Costituzione in primis).
Per quanto riguarda i piani paesaggistici, l’interlocutore De Falco ha però spiegato che la regione Campania sembra essere “eccellente” rispetto ad altre regioni – anche del Nord – proprio nell’ambito della pianificazione ambientale.
“C’è comunque preoccupazione – sostiene infine l’intervenuto – per la deformazione del concetto di “conformità” sostituito da quello di “compatibilità”, per cui occorre rifarsi sempre alle leggi, anche a quelle odierne.”
A De Chiara sono state affidate le conclusioni. In particolare l’ultimo relatore ha parlato bene di S. Severino definendo la cittadina della Valle dell’Irno “un territorio dalle solide tradizioni storiche e in più attento all’ambiente.”
“Questi sono temi e valori da tutelare efficacemente – ha detto il Nostro che si è “limitato” – sono sue parole – ad osservazioni “a volo di uccello” sia sulla situazione giuridica e normativa italiana e campana sia analizzando attentamente i punti e gli spunti di discussione offerti dai relatori che lo avevano preceduto per poi concludere acutamente e in maniera puntuale la serata.
ANNA MARIA NOIA

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