Pellezzano. Ottima riuscita della manifestazione "Capriglia si racconta", una serie di rievocazioni di alto spessore culturale che si sono svolte dal 3 al 7 maggio. L'evento, organizzato dall'Associazione culturale "Madre Maria Pia Notari", ha portato in scena episodi storici riguardanti i caduti in guerra della comunità di Capriglia. La frazione, infatti, vanta una medaglia d'oro e una d'argento, oltre a numerose croci di guerra al merito di concittadini che hanno contribuito con la propria esistenza all'unità di Italia e alla sua storia. La partecipazione popolare è stata numerosa, sia per la presenza di persone provenienti dalle frazioni vicine, sia per la presenza di molti caprigliesi che risiedono altrove. Il concerto, svoltosi presso la Chiesa parrocchiale, con musiche composte dal maestro Mattia Forte, caprigliese vissuto nel XIX secolo, è stato ascoltato con attenzione e vivo interesse dal Sindaco e dalla Giunta comunale, oltre che dai cittadini che hanno gremito l'ampia navata e che, con scroscianti applausi, hanno manifestato apprezzamenti per le melodie accompagnate con strumenti ad hoc e cantate da una grande soprano. Un'attenzione particolare anche alla scoperta della storia della Venerabile Madre Maria Pia Notari, fondatrice dell'Ordine delle Suore Crocifisse, la quale nacque nel centro di Capriglia in un palazzo d'epoca che oggi è sede di un convento. Qui si sono alternati incontri e visite guidate, durante le quali si è ammirato il luogo dove la Venerabile è vissuta, apprendendo la sua severa educazione, attraverso la storia della sua esistenza in una famiglia patriarcale di ricchi lanieri dell'epoca, una donna che ebbe notevoli difficoltà nel suo percorso di fede. Domenica 7 maggio si è avuta la conclusione dell'evento con la rievocazione storica dell'arrivo a Capriglia del principe Umberto II, ospite della nobile famiglia Pastore di Capriglia. I componenti dell'Associazione Culturale hanno rievocato proprio questo episodio: il Principe, in divisa e sciabola dell'epoca, è stato interpretato dal giovane Raffaele Romeo, giunto in un'auto d'epoca del 1936, una 1100 Fiat, ed è stato omaggiato e accolto dagli attori Nico Giordano, nelle vesti di Giovanni Pastore, e Marco Rago, altro componente figurativo della famiglia Pastore, tutti circondati da una folta compagnia di persone in costume d'epoca del primo Novecento. La cena di gala, con partecipanti in rigoroso abito stile anni Trenta, ha concluso le manifestazioni con grande soddisfazione dei presenti per l'ottimo esito. Capriglia, insomma, riscopre le proprie origini ricche di tradizioni, di virtù illustri e di valore umano, testimoniati e tramandati dai suoi figli migliori.
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