
A Solofra, dopo l'intervento dei carabinieri della locale Stazione presso il mercato settimanale di via Afflitta, sospeso con ordinanza del sindaco, a per carenza igienico-sanitarie, nel pomeriggio è stata la volta di una conceria, controllata dai militari assieme agli ispettori del lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro di Avellino. Al momento dell'accesso nell'impianto conciario, che si occupa dell'inchiodatura e rifilatura pelli per conto terzi, sono stati trovati al lavoro 12 operai, ma di questi ben 4 erano impiegati in modo irregolare perché mai assunti (quindi in nero), con la presenza anche di un cittadino marocchino non solo irregolare in Italia perché sprovvisto di permesso di soggiorno, ma sul cui conto il titolare stava tentando una regolarizzazione sotto forma di collaboratore domestico, cercando così di aggirare le leggi vigenti in tema di immigrazione. I successivi accertamenti sull'impianto conciario hanno poi permesso di accertare che a nessuno dei 12 lavoratori erano mai stati distribuiti i dispositivi di protezione individuale, che nessuno era mai stato sottoposto alla prevista visita medica obbligatoria, che non era mai stato nominato alcun medico del lavoro, né era mai stata impartita ai lavoratori la prescritta formazione e informazione sulla sicurezza. Per tutti questi addebiti, i carabinieri della Stazione di Solofra hanno provveduto a deferire in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino l'imprenditore conciario, a cui gli ispettori del lavoro hanno notificato anche la immediata sospensione amministrativa dell'attività lavorativa, attesa la massiccia presenza di lavoro nero. In più, per la mancanza dei registri di carico e scarico dei rifiuti, allo stesso è stata anche elevata una contravvenzione per oltre 2mila euro.