
Il fenomeno, per il susseguirsi degli episodi in un tempo così contenuto, ha da subito suscitato l'attenzione, non solo dell'opinione pubblica, ma dei Carabinieri che in accordo con il dott. Angelo DI POPOLO, capo della Procura della Repubblica di Avellino hanno da subito deciso di porre in campo tutte le energie disponibili, con un capillare sistema investigativo teso ad individuare i possibili moventi degli attentati incendiari e predisponendo, con grande spiegamento di uomini e mezzi, un piano di controllo del territorio nei comuni interessati.
La diversità degli obiettivi degli attentati incendiari ha subito destato non poca attenzione degli inquirenti e degli investigatori che per venirne a capo hanno intensificatole pattuglie tanto in divisa, ad opera della Stazione di Solofra e di quelle limitrofe, quanto in abiti civili grazie al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino.
Alla fine, il dispositivo messo in campo dai carabinieri ha avuto la meglio sull'astuzia del piromane, che usava tra l'altro incendiare autovetture parcheggiate in piazzali interni e privati e quindi difficilmente visibili dalla strada, ma tutti collocati tra via Fratte e via della Libertà.
Ricapitolando gli episodi incendiari sviluppatisi, bisogna partire dal 31 dicembre 2010, quando in via Cortina del Cerro veniva incendiata una Ford Ka, andata poi completamente distrutta dalle fiamme. Poi, il 3 gennaio 2011, sempre in via Cortina del Cerro, veniva incendiato un autocarro Fiat Daily, ma le fiamme interessavano il solo vano motore e la cabina del veicolo grazie al tempestivo intervento dei Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Avellino. Ancora il 5 gennaio 2011, in via della Libertà, veniva incendiata una Skoda Fabia, che andava completamente distrutta dalle fiamme. Il 13 gennaio 2011, in via Fratta, nei pressi della sede dell'associazione di volontariato "Rita Gagliardi", veniva incendiato il furgone di proprietà del titolare dell'associazione. In quel caso le fiamme interessavano il vano motore del solo veicolo e, grazie all'intervento degli stessi carabinieri con gli estintori a secco, l'incendio non interessava gli altri veicoli parcheggiati accanto. Il 17 gennaio 2011, ancora in via Fratta, all'interno di un garage, veniva incendiata una Renault Clio, che andava danneggiata nel solo cofano motore. Infine, il 22 gennaio 2011, sempre in via della Libertà, all'interno di un piazzale condominiale veniva data alle fiamme una Ford Fiesta, di proprietà d'un pensionato.
Nella tarda serata di ieri, invece, il piromane aveva iniziato a dar fuoco all'autovettura Volkswagen Polo, di un 33enne del posto, ma i carabinieri della Stazione di Solofra, accortisi del fatto, hanno immediatamente domato le fiamme in attesa dell'arrivo dei Vigili del Fuoco, che hanno danneggiavano così solo lievemente il veicolo, ed arrestato il piromane.
L'uomo, perquisito dal personale operante, è stato trovato in possesso di ben 3 accendini e alcuni pacchetti di fazzoletti, utilizzati per innescare il rogo, infatti le modalità erano sempre le stesse: un pacchetto di fazzoletti inserito in uno dei cerchioni anteriori dell'autovettura che, con l'accendino, veniva dato alle fiamme, sviluppando poi l'incendio del vano motore e, da lì, all'intera vettura.
Il giovane, un 21enne del posto, celibe e disoccupato, condotto presso gli uffici della Caserma di Solofra e sentito con tutte le garanzie difensive previste dalla legge, non ha potuto far altro che ammettere le proprie responsabilità confessando ogni cosa. Infatti, anche in presenza del suo legale, ha ammesso la propria reità in ordine a tutti gli incendi di autovetture verificatisi a Solofra nell'ultimo periodo. Ha ammesso infatti di attraversare un momento particolare della sua vita privata dovuto anche alla difficoltà nel trovare lavoro.
Il ragazzo, per confermare le sue dichiarazioni ha descritto con dovizia di particolari tutti e sei i precedenti episodi incendiari, riferendo che nella maggior parte dei casi non conosceva nemmeno i proprietari dei veicoli, ad eccezione di un caso nel quale aveva avuto un diverbio con il proprietario del mezzo, ma negli altri non vi era alcun movente se non la spinta di dar fuoco alle vetture.
Terminate le formalità di rito connesse con l'arresto, e dopo aver dato comunicazione dell'intera vicenda alla dott.ssa Cecilia ANNECCHINI della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Avellino, il ragazzo è stato accompagnato presso la casa circondariale di Avellino - Bellizzi Irpino, ove dovrà rimanere a disposizione dell'autorità giudiziaria fino alla celebrazione del processo con rito per direttissima.