
Collaborò con poeti e musicisti napoletani di chiara fama, scrivendo alcune tra le più belle melodie, come Tarantelluccia (1907), Te sì scurdata 'e Napule (1912), A primma 'nnammurata (1917), Mandulinata a Napule (1921), Nun me scetà (1930) ed Adduormete cu mme (1932).
"I salotti musicali di Napulantica sono ormai un appuntamento fisso per tanti appassionati della cultura partenopea, ma, grazie all'appassionato lavoro dell'associazione, sono tante le persone che hanno scoperto o riscoperto lo stile unico della tradizione napoletana - afferma Eva Longo presidente del consiglio comunale - Ogni settimana, con temi sempre nuovi, l'associazione aggrega e unisce persone di tutte le età coinvolgendole in balli, canti e musiche eseguite con chitarra, mandolino e con i caratteristici putipù, tamburi e nacchere. E' un'associazione che collabora con il Comune attivamente, organizzando, a costo zero per gli utenti, spettacoli di qualità e di piacevole intrattenimento".