
A Piazza di Pandola, frazione del Montorese vicinissima alla realtà di Mercato San Severino, si profila una contestata chiusura per l'edificio ospitante il plesso e direzione didattica del I Circolo, comprensivo di primarie ed elementari, sito in via Puzzone. Prossimamente quindi, ma non già a partire da questo anno scolastico 2011/2012, anche se vi è stato uno slittamento riguardo il calendario della ripresa delle lezioni dovuto però ad altri fattori concomitanti, gli scolaretti che frequentano la scuola a Piazza di Pandola saranno allocati in un nuovo polo, più vasto ma ancora da rifinire. Monta dunque la protesta da parte dei genitori residenti nella frazione, che stanno attuando una raccolta di firme - a tutt'oggi circa duecento - per evitare di dover accompagnare i loro bambini nell'altra frazione di San Felice, dove sono disponibili per adesso dei locali in cui fare lezione, oppure nella limitrofa Mercato San Severino, con evidenti disagi logistici ed economici nel prossimo futuro. Difficoltà riguardanti, per esempio, il dover pagare una retta per lo scuolabus, il disorientamento dei bambini ma anche il privare i piccoli di una salutare passeggiata a piedi nell'andare e nel tornare verso l'area di via Puzzone. Senza contare poi il fatto che trasferendo le classi nel nuovo polo di istruzione, forse a gennaio, un po' si leda l'immagine della stessa Piazza di Pandola, popolosa frazione di Montoro Inferiore il cui sindaco Salvatore Antonio Carratù ha contribuito a far espandere. In realtà, dicono le mamme fautrici della contestazione, la scuola avrebbe potuta essere benissimo solo ristrutturata e non - come sembra invece stia accadendo - totalmente "boicottata", cioè in qualche modo abbandonata, lasciata a se stessa. Dall'altro lato, gli amministratori di Montoro Inferiore assicurano che quando sarà completato il polo scolastico succitato non si vivranno più questi problemi, conglobando tutti gli indirizzi di studio in uno stesso edificio agibile e a norma di sicurezza. Ma la polemica non si conclude qui, anche perché gli stessi insegnanti non sono d'accordo col "decentramento" delle classi, pur non potendo che obbedire alle nuove disposizioni scolastiche a venire. Si attendono ulteriori sviluppi e risposte in merito a questa querelle.