
Ladyshine, fantasia al potere per i bijoux handmade che hanno stregato Roma

E la "sua" Pellezzano gli ha reso onore, conferendogli la cittadinanza onoraria quale riconoscimento dell'intensa attività pastorale. Innovare nella tradizione è stato sempre il motto di don Alessandro, rimanendo fedele a Cristo e alla Chiesa: «Nei primi anni del sacerdozio - racconta - ero consapevole che il primo impegno sarebbe stato quello di conquistare il cuore dei fedeli per meglio guidarli lungo il cammino del Vangelo». E così, particolare attenzione rivolse all'istruzione religiosa dei bambini, riorganizzando il tradizionale insegnamento catechistico, incoraggiando l'impegno dei laici nell'Apostolato «con iniziative sempre nuove - racconta - perché il valore di una tradizione ecclesiale e civile deve aprirsi sempre a nuovi orizzonti pastorali pur rimanendo fedele al motto originario preghiera, azione e sacrificio». Don Alessandro si è largamente impegnato a favore dei sofferenti, dei bisognosi, dei piccoli. Per i bambini fece costruire un asilo gestito dalla parrocchia fino al 1969, anno in cui venne istituita la scuola materna. Altra preoccupazione costante è stata quella del decoro e della riqualificazione della chiesa di San Clemente. Il riconoscimento ufficiale dell'intensa attività pastorale giunse con il conferimento della onorificenza di Cappellano di Sua Santità l'11 novembre 1994. La nomina a monsignore gli fu consegnata personalmente dall'arcivescovo Gerardo Pierro. Oggi l'ennesimo riconoscimento, forse il più atteso: quella cittadinanza onoraria che lo premia di un lavoro intenso svolto, con dedizione, negli anni.
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Milano. Ad ormai più di un anno dal primo lockdown il settore che vede meno la luce è quello del by
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