Maiori. "Penzanno e screvenno": questo il titolo del volume del giovane poeta maiorese Giuseppe Capone, recente vincitore della quinta edizione del Premio di Poesia "Michele Buonocore" ad Atrani. Capone offre come dono natalizio la sua prima raccolta di versi, pubblicata da Terra del Sole edizioni, con una presentazione nel Salone degli Affreschi di Palazzo Mezzacapo a Maiori, sabato 28 dicembre alle ore 18.30. Poesie che racchiudono tutti gli elementi di quella napoletanità alla quale le generazioni precedenti a quella del Capone si sono abbeverate e frescamente dissetate: l'amore appassionato, le tradizioni popolari, la vita del quartiere e dei vicoli, i bozzetti di vita quotidiana, il sorriso "malincomico". "Pur nel suo piccolo, quella di Giuseppe Capone è una piccola, ma significativa e meritoria crociata. Nel nome della lingua napoletana. E della cultura identitaria del suo popolo." - sottolinea nella prefazione a "Penzanno e screvenno" il professor Franco Bruno Vitolo. - "Capone ha trentaquattro anni ed è cresciuto nell'era della tecnologia, del linguaggio globalizzato e del dialetto emarginato o ignorato. Ma egli si "incaponisce" e va controcorrente: estraendo dal pozzo dell'anima il meglio della sua sensibilità umana, si muove alla scoperta ed all'analisi dei testi sacri targati Napoli e ci fa trovare di fronte al paradosso di un giovane che, con ormai rara precisione ortografica e versi fluenti in rime sonore, scrive per trasmettere il linguaggio-radice e la cultura-radice, con uno spirito quasi da caminetto da nonno di altri tempi". Il linguaggio delle radici accompagna Giuseppe Capone soprattutto nelle poesie costaiole, trasformandosi in cantore della sua terra. Un cantore innamorato che trascina i lettori tra le vie di Maiori a svelare la devozione popolare, con la mirabile descrizione dell'ondeggiare dei portantini sotto la statua dell'Assunta di Maiori, o che si commuove e commuove mostrando le rovine di Atrani alluvionata, diventata un presepe rutto e scuro: la Bellezza offesa dal fango e dalla morte tragica dell'angelo Francesca. A sottolineare, con la musica, i versi del poeta, i fratelli Amodio, cantori anch'essi della canzone classica napoletana, per una serata dal sapore "natalizio", con il patrocinio del Comune di Maiori.
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