Montecorvino Pugliano. L'hanno definita, almeno i presenti, una cerimonia storica, coronata dalla "eccezionale presenza" di donna Assunta Almirante. Si parla della inaugurazione, nel comune di Montecorvino Pugliano, di piazza Giorgio Almirante, voluta dall'amministrazione locale capitanata da Domenico Di Giorgio, da sempre un uomo della destra. Da bravo cerimoniere, Di Giorgio ha fatto da anfitrione all'esilarante parterre dei presenti, a partire dalla vedova per passare all'europarlamentare Sergio Silvestris e ai senatori Paravia e Digilio, fino ai colleghi sindaci Ernesto Sica, Manlio Torquato e Pino Salvioli. Oltre, giustamente, a rappresentanti delle istituzioni provinciali e religiose. Una schiera di personaggi perfettamente in linea con la trasversalità del gradimento di cui ancora gode l'ex leader del Msi, mai troppo reconditamente ammirato dai seggi centrosinistri dell'arco costituzionale. "Coerenza, rispetto delle istituzioni, famiglia come valore, rigore morale: insegnamenti che hanno impresso una profonda traccia nel cuore di chi ha condiviso la sua battaglia poltica", ha commentato il sindaco di Montecorvino Pugliano. Uno spot da baraccone d'antan, quello operato da Di Giorgio, che non riesce tuttavia a cancellare con un colpo di spugna la condanna dello Stato per favoreggiamento aggravato nella strage di Peteano, nella quale persero la vita tre carabinieri, il 31 Maggio 1972. Condanna dalla quale è stato amnistiato solo perchè ultrasettantenne. E, prima ancora, firmatario dei tanti bandi criminali che imperversavano sotto l'occupazione tedesca, rastrellatore di reclute per le schiere naziste, inossidabile compagno dei Kesselring e dei Kappler. "Il razzismo - affermò in una delle sue mielose filippiche - è il più vasto e coraggioso riconoscimento di sé che l'Italia abbia mai tentato: nella teoria e nella pratica del razzismo noi siamo esclusivamente e gelosamente fascisti". Un manifesto ideologico, del resto, perfettamente in linea con i valori di ampio respiro sociale ed umanitario cui gli avventori hanno fatto riferimento nel corso dell'adunata.
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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