
Salerno. Il Movimento Universitari Costruttori da oggi fino al 20 agosto sarà a Salerno per sostenere l'associazione di volontariato OASI nel lavoro di manutenzione di un immobile sito nel centro di San Mango Piemonte da destinare all'accoglienza di una famiglia di profughi attraverso i Corridoi Umanitari.
Il movimento degli U. C., fondato nel 1966 da un gruppo di studenti universitari di Padova, è oggi aperto a tutti i volontari dai 16 ai 75 anni, senza alcuna distinzione (provenienza geografica, estrazione sociale, professione, credo religioso o altro). Chiunque può far parte del movimento purché abbia buona volontà, entusiasmo e voglia di mettere a disposizione degli altri il proprio tempo e le proprie energie lasciandosi ispirare dai principi cristiani di solidarietà ed empatia verso il prossimo a prescindere dalle proprie motivazioni e convinzioni. Attraverso i campi di solidarietà - settimanali e nei weeekend - il movimento degli Universitari Costruttori offre manodopera gratuita per piccoli lavori edili ad associazioni ed enti che operano nel sociale e che, pur nella necessità di riqualificare gli immobili in cui svolgono le proprie attività, non hanno le capacità economiche per sostenere direttamente gli interventi avvalendosi di manodopera specializzata. Il movimento degli Universitari Costruttori aiuta chi aiuta! I campi di solidarietà degli Universitari Costruttori non sono semplici vacanze alternative ma opportunità di forte crescita e rinascita spirituale. Si lavora con le mani ma spinti dal cuore, mettendo in secondo piano i propri egoismi e svolgendo vita comunitaria.
Così nasce Il gemellaggio con Salerno e con l'associazione di volontariato OASI, da circa trent'anni impegnata a Salerno a sperimentare in modo concreto che significa stare vicino agli ultimi, come essere comunità inclusive superando la logica dell'assistenzialismo, continuando l' impegno nell'accoglienza di persone disagiate e provenienti da aree del mondo in guerra, in collaborazione con quanti vorranno condividere questo percorso. Aderendo all'iniziativa dei Corridoi Umanitari, protocollo d'intesa tra Ministero degli Esteri, Comunità di S. Egidio, Tavola Valdese, Chiese Evangeliche, Conferenza Episcopale Italiana, si favorisce un modo "umano e sicuro" di fuggire dalla guerra: senza dover ricorrere ai trafficanti, con un visto umanitario, senza oneri per le istituzioni perché autofinanziato dalle organizzazioni che lo promuovono. Per raggiungere l'obiettivo c'è bisogno dell'aiuto di tutti, persone, associazioni, imprenditori, commercianti, professionisti, istituzioni, comunità ecclesiali, giornalisti, mass media perché l'esperienza diventi simbolo generativo di un modo nuovo di "stare al mondo".