Lauro. "Come Enrico Toti mi presenterò alle Primarie anche senza una gamba". Con il suo solito humor e la sua dialettica colorita Vincenzo De Luca continua il suo tour elettorale in Campania in vista delle Primarie del Partito Democratico, slittate al 1 Febbraio. Ieri, dopo una visita ad un congresso di medici salernitani, si è recato in Irpinia, per approdare alle ore 18.30 a Lauro, ad un incontro organizzato dal locale circolo del Pd. Ad attenderlo una sala gremita di curiosi, di esponenti delle Amministrazioni del Vallo di Lauro e del Baianese, di dirigenti Pd e anche di fan, a cui De Luca, come un vero divo, si è concesso senza risparmiarsi. L'incontro, intitolato "La buona amministrazione" e introdotto da due giovanissimi esponenti del Partito Francesco Mazzocca - consigliere comunale di minoranza - ed Elia Siniscalchi, aveva la duplice funzione di raccontare il disagio dei cittadini lauretani, che da mesi ormai non possono usufruire né della scuola - con conseguente diaspora degli alunni - né di un buon servizio di raccolta rifiuti che ha tuttavia portato ad un cospicuo aumento delle tasse e, non ultimo, di appoggiare la corsa di De Luca verso la Presidenza della Regione Campania. Il Sindaco sceriffo, chiamato in causa quale esempio di buona amministrazione, ha colto l'occasione per polemizzare sia contro la Giunta Caldoro che contro alcuni esponenti del Pd che continuano a rimandare le Primarie e a cambiare le carte in tavola. A dare manforte nel sottolineare il comportamento dei vertici nazionali del Pd, colpevoli di sottrarsi a quello che è la volontà popolare, il Presidente del Pd irpino Roberta Santaniello, il Segretario Provinciale Carmine De Blasio, il Presidente del Circolo Pd cittadino Salvatore Mazzocca, il Presidente dell'Associazione "L'Altra Irpinia" Francesco Iovino e il Sindaco di Baiano Enrico Montanaro. De Luca ha esordito ricordando che la provincia irpina è lontana dai centri decisionali - "A Napoli non sanno neanche dov'è l'Irpinia. Non l'hanno nella testa ma soprattutto nel cuore" - e che uno dei suoi obiettivi da Presidente regionale è proprio quello di creare delle strategie di sviluppo per le zone interne, come l'Irpinia, la Valle dell'Ufita e il Cilento. Tra i punti salienti del suo programma una gestione più oculata dei fondi europei, che puntualmente vengono restituiti a Bruxelles perché non spesi, la sburocratizzazione radicale per le imprese ed i singoli, come rimedio al fenomeno delle "mazzette", il potenziamento e lo sviluppo degli itinerari turistici, sia di tipo religioso che culturale ed enogastronomico, mortificati dalla questione "Terra dei fuochi", il risanamento della Sanità regionale, vittima di tagli e clientelismi, e del sistema dei Trasporti pubblici e la valorizzazione dei piccoli poli industriali come l'Alenia o la Barone. In questo non sono mancate terribili stoccate alla gestione Caldoro, che, a detta di De Luca, in questi cinque anni non ha combinato "assolutamente nulla": il riferimento va ai 10mila tra medici e paramedici mandati a casa e ai numerosi malati assistiti a singhiozzo nonostante i 400mila euro annui di spesa sanitaria prevista, ai numerosi territori che hanno perso preziosi presidi ospedalieri, al fallimento della Circumvesuviana, alle sei tonnellate e mezzo di ecoballe abbandonate a Giugliano, al taglio di 20 milioni di euro ai servizi sociali. Anche il decreto di accelerazione della spesa finisce sotto la lente del critico Sindaco, che lo definisce un rimedio alla mancanza di progettualità: la paura di dover restituire i fondi europei ha determinato questo provvedimento il quale, distribuendo a macchia di leopardo i fondi, rischia di non produrre ricadute effettive sulle comunità che li ricevono e che non hanno progetti reali. "L'accelerazione di spesa - sostiene De Luca - avrebbe avuto senso se fatta nel 2010: infatti, tutti le grandi opere annunciate dalla Giunta sono comunque slittate al quadriennio 2016/2020, poiché molte di esse non hanno ancora un progetto esecutivo. Tale ritardo ha causato una perdita economica di un miliardo di euro circa". Nel mirino dello Sceriffo anche numerosi esponenti della Giunta, a partire dall'Assessore all'ambiente e Sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano, reo di aver accumulato con il carrozzone della Gesema circa 25 milioni di euro di debiti da scaricare sulle tasse dei cittadini che effettuano una raccolta differenziata al 90%, all'Assessore al lavoro Severino Nappi, che distribuisce ai giovani campani 500 euro mensili grazie al progetto "Garanzia giovani" cercando così di accaparrarsi dei voti: "Giovani accettate quei soldi ma votate per me!" - ha ammiccato ai presenti in sala. De Luca sostiene che il centro destra non abbia lavorato per migliorare le condizioni dei campani ma semplicemente per preparare il terreno della prossima campagna elettorale. Sulla questione di Gennaro Migliore, invece, che qualche giorno fa ha dichiarato di volersi aggiungere alla lista dei candidati alle Primarie, De Luca ha risposto con la sua solita ironia: "Ma in questi tre mesi di campagna elettorale, Migliore dov'era? Mi sembra un azione scorretta, poiché all'atto della candidatura sono state depositate migliaia di firme. Ad ogni modo, siccome sono un uomo di spirito evangelico, lo accolgo ugualmente". "Questo è l'ultimo treno che passa per la Campania - ha concluso De Luca - e dovrebbero capirlo anche i vertici Pd che temporeggiano aspettando che io venga condannato per qualcosa. Ho espressamente detto ai miei collaboratori che finché non mettono soldi in tasca possono procedere a "carrarmato" perché non ho paura di nulla. Qualcuno probabilmente non ha desiderio di vincere perché vuole contrattare sottobanco, una tecnica che io chiamo "insaponamento": da anni mancano in Campania delle battaglie politiche serie e queste possono essere condotte solo da chi lavora per passione e per far crescere la propria comunità. Io voglio cambiare tutto: il mio impegno d'onore è che se si vince, voltiamo pagina".
Il presidente tiranno

Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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