Salerno. Sala congressi del Grand Hotel Salerno gremita per la presentazione ufficiale della candidatura di Tommaso Amabile, in seno al Pd a sostegno di Vincenzo De Luca per le elezioni regionali del prossimo 31 maggio. Un migliaio di persone e sostenitori dell'ormai ex sindaco di Fisciano, dimessosi lo scorso 9 aprile dalla carica di primo cittadino dopo l'invito proveniente dal partito a livello Nazionale per tutti i sindaci Pd intenzionati a candidarsi alle regionali, hanno assistito, lunedì sera (27 aprile 2015), con entusiasmo e partecipazione viva agli interventi degli ospiti che sedevano dietro al tavolo dei relatori. Tra questi Antonio D'Alessio, Presidente del Consiglio Comunale di Salerno; Nico Mazzeo, consigliere comunale di Salerno; Gianfranco Valiante, Sindaco di Baronissi; Tommaso Amabile, che ha presentato la propria candidatura al Consiglio Regionale; e il deputato Pd Tino Iannuzzi. "Ho rassegnato le dimissioni dalla carica di sindaco perché - ha sottolineato Amabile nel suo intervento - era un dovere etico, non tanto giuridico, e perché vi era all'interno della complessa macchina amministrativa a Fisciano anche una situazione sfumata di una incompatibilità sollevata che poteva andare avanti anche in modo corretto. Ma quando si fa una scelta di vita, si crede nel valore alto della politica e arriva un invito ad adottare un comportamento eticamente accettabile e condiviso dal corpo elettorale, non ci si può sottrarre ad una indicazione netta e chiara proveniente dal partito e sottolineata in questi ultimi giorni. Quindi con l'amarezza di chi ha speso gran parte del suo impegno politico nel proprio Comune con l'amore per la propria terra e per la propria gente, ho fatto la scelta di dimettermi e di candidarmi alla carica di consigliere regionale". Poi Amabile ha rimarcato anche la completa assenza del governo regionale di centrodestra, col presidente Stefano Caldoro, che si è quasi sempre sottratto agli inviti degli amministratori locali per discutere delle numerose problematiche che caratterizzano i territori locali.
Il presidente tiranno
Donald Trump sta sfidando le peggiori categorie più consolidate della politica tradizionale,
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