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Società, la crisi colpisce i consumi delle famiglie

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Category: Commercio e Industria
crisi_famiglie_soldiSalerno. Questa settimana nella trasmissione televisiva di Lira Tv "Salerno parla", si discute della crisi e di come ha modificato le abitudini degli italiani. Ospiti in studio sono stati: Giuseppe Festa, Professore di Economia e Gestione delle Imprese dell'Università di Salerno; Vittorio Sangiorgio, Presidente Coldiretti Salerno; Antonio Capezzuto, Nidil Cgil e Maria Rosaria Pilla, Ufficio Diocesano per la famiglia. I dati sono allarmanti e preoccupanti: il 41% delle famiglie non arriva a fine mese; l'80% ha sentito l'effetto della crisi e l'86% ha dovuto ridurre le spese. In collegamento esterno dal Punto Famiglia Acli di Salerno, il Presidente Gianluca Mastrovito dice che il loro obiettivo "E' quello di promuovere la famiglia attraverso incontri e progetti che coinvolgono tutti i membri della stessa. La famiglia diventa sempre più un ammortizzatore sociale." Ci saranno segni di ripresa per questo nuovo anno? Per il Professor Festa: "Il 2013 non sarà un anno facile e anche l'inizio del 2014 non sarà roseo. Per la crisi economica che sta investendo il mondo occidentale, il concetto di famiglia è importante, perché all'interno di essa si ritrovano il valore della solidarietà e della sussidiarietà." Secondo una stima Coldiretti, per il 48% della gente, la situazione economica tenderà a peggiorare nel 2013, e questo è un chiaro segno di sfiducia. A proposito di questo, Sangiorgio dice: "Da un lato abbiamo raggiunto un buon livello di esportazioni, mentre c'è una contrazione dei consumi interni a causa della sfiducia nel Paese e per la difficoltà delle famiglie che negli ultimi anni si erano abituate a standard diversi di spesa. L'unica cosa a cui non si rinuncia è la spesa per i figli e gli alimentari; per il resto, si rinuncia a tutto, in primis alla cultura in tutte le sue forme. Noi come Coldiretti, ci siamo inventati "le botteghe di campagna amica" per rilanciare l'agricoltura." Secondo Capezzuto: "Le famiglie rinunciano agli acquisti, soprattutto a prodotti tecnologici e prodotti per la cucina di alta qualità. Ma io parlerei di quella categoria di giovani che rinunciano a cercare un lavoro, i cosiddetti neet. La Campania è senza dubbio la regione che accusa di più la crisi. Infatti ci sono 600 mila, tra disoccupati e neet, che restando in famiglia vanno ad aggravare ulteriormente il bilancio familiare. Bisogna dare l'opportunità ai giovani di farsi una famiglia; ma farsi una famiglia con 46 tipologie di contratti che non consentono l'accesso al mutuo, non garantiscono ai giovani la possibilità di un futuro. In media infatti, si parla di stipendi da 700€ al mese." Parlando di crisi, non si può non far riferimento ad un dato importante, e cioè che la fiducia delle famiglie è al minimo storico e questo è un fatto grave se si vuole pensare ad una ripresa. "La sfiducia c'è perché poche sono le proposte fattive per superare questa crisi - sostiene la Pilla - Noi nel nostro mondo possiamo proporre determinati progetti, che quando sono formativi vengono accolti da tutti, Monsignor Moretti, il Sindaco De Luca, come la Family Card, che dà diritto a sconti per le famiglie. Correlata a questa c'è la Welcome Card." Sempre riguardo alla fiducia, Festa dice: "La fiducia è economicamente accettata da tanto tempo, lo spread è infatti un indicatore della stessa. Ci sono vari tipi di spread, quello che noi abbiamo imparato a conoscere negli ultimi mesi, è quello che indica la differenza tra i bunt italiani e quelli di altri paesi." Parlando invece del crollo dei mutui, questo è il suo pensiero: "Perché sono crollati i mutui? Perché sono fragili i bilanci familiari, è un crollo verticale. Il mercato immobiliare è fermo, ma i prezzi del mercato non stanno scendendo così rapidamente in proporzione alle operazioni di compravendita, perché non ho soldi per comprare una casa. La dimensione dei prestiti delle banche, non riguarda solo i mutui, ma anche i piccoli consumi. A proposito di ciò, bisogna fare attenzione ai fenomeni usurai." Parlando di proposte per aiutare le famiglie, Capezzuto dice che "Anche noi come sindacato abbiamo fatto del nostro meglio, proponendo delle borse di studio per i giovani le cui famiglie sono in difficoltà." Anche gli stranieri nel nostro Paese, risentono della crisi, come e forse anche più di noi "Se incontriamo noi difficoltà, per gli stranieri è peggio - sostiene Mastrovito - Noi nel nostro centro Acli, accogliamo anche loro, abbiamo organizzato dei corsi di italiano, abbiamo messo a disposizione dei voucher formativi, ecc." Ma non sono solo gli stranieri a vivere per strada, ma anche gli italiani: persone che con il loro stipendio non riescono ad arrivare a fine mese, persone che hanno perso il lavoro. Per queste persone e per la famiglie in difficoltà ha avuto attuazione, la Social Card, come proposta dall'ormai ex Ministro Fornero, che prevede un esborso fino a 400€ di spesa per 15 mila famiglie. E' previsto un anno di test in 12 città e si affiancherà a quella di Tremonti - Sacconi, con la differenza che invece di essere singola, è familiare. L'erogazione materiale dei contributi, è a carico dei Comuni. Secondo gli ospiti in studio questa card, servirà a ben poco, è solo fumo negli occhi. In conclusione, Festa dice che: "Una soluzione unica a tutti i problemi non ci può essere, deve essere costruita giorno per giorno. Riguardo la Social Card, è una piccolissima cosa da prendere per buona. La spending review deve essere una ristrutturazione, per risanare i conti e per tagliare la spesa, ma non i servizi in toto, ma bisogna mettere al centro i servizi più importanti e tagliare altrove. Bisogna lavorare anche su una nuova governance economica. L'economia in generale, è un sistema di concause e quindi non c'è una soluzione immediata, ma bisogna ripartire assolutamente dal lavoro."
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