
Salerno. «Egregio Signor Landini, facciamo seguito alla lettera a lei inviata nei mesi a seguito delle gravi mancanze della CGIL locale in merito alla mancata osservanza delle norme sulla sicurezza sui luoghi di lavoro presso la Fonderia Pisano di Salerno. Le scriviamo di nuovo per ricordarle alcune sue dichiarazioni ed aggiornarla su alcuni recenti gravi episodi che gettano di nuovo delle ombre sull'operato del sindacato che lei rappresenta". Con questa missiva, il Comitato Salute e Vita chiede al segretario generale della Fiom di prendere una posizione forte sulla vicenda. «Le seguenti parole - si legge nella lettera - sono di un giovane operaio, apprendista saldatore che lavorava in una cooperativa rossa, dove tutti erano iscritti al Partito Comunista". "Guarda, tu sei un dirigente, e io in tasca ho la tessera del partito che hai anche tu. Però ho freddo lo stesso". Lì ho capito una cosa: il sindacato deve rappresentare le condizioni di chi lavora e non deve guardare in faccia nessuno". Se le ricorda, sono le sue parole! Inoltre a Luglio 2012, quando il GIP del Tribunale di Taranto, Patrizia Todisco, titolare dell'indagine che vedeva il vertice ILVA accusato di gravissimi reati legati all'inquinamento dell'ambiente e all'avvelenamento della popolazione della città ionica, lei era a Taranto per chiarire la posizione della sua organizzazione ed espresse sostegno all'azione della magistratura e avanzò ad ILVA la richiesta di realizzare tutti gli investimenti necessari a mettere a norma lo stabilimento. Il suo intervento, tenuto all'interno dei cancelli della fabbrica davanti a diverse migliaia di lavoratori, ricevette gli applausi dei presenti. Purtroppo ciò non è avvenuto a Salerno in merito alla questione della fonderia Pisano. Qui il Responsabile Nazionale Ambiente della FIOM Marcelli durante l'assemblea sindacale svoltasi il 28 Settembre presso la stessa fonderia Pisano ha pensato bene di far finta di difendere gli operai, attaccando la magistratura, mentendo sulla condotta della Proprietà Pisano. Il Sig. Marcelli ha avuto il coraggio di affermare che "che non c'è stata violazione delle norme da parte del proprietario di questa Fonderia"; "a Salerno non c'è nessun disastro ambientale a causa della Fonderia"; "non ci sono malattie a causa della Fonderia"".
«Ebbene vogliamo ricordarle che la proprietà Pisano ha lavorato in totale spregio della legge sia per quanto riguarda le norme ambientali che della sicurezza dei lavoratori, così come testimoniato dai reati per cui ha patteggiato nei numerosi processi che l'hanno vista coinvolta. A titolo di esempio citiamo la sentenza N. 314/2015 del Tribunale di Salerno che sancisce il patteggiamento per la mancata osservanza di norme per la sicurezza dei lavoratori ed, "anche per via di un vetusto ed inadeguato sistema di captazione dei fumi di produzione" l'emissione di fumi contenenti polveri di natura cancerogena ("materiale particellare a base di piombo e cadmio, composti organici volatili (COV) contenenti, tra l'altro, monossido di carbonio, anidride carbonica, solventi aromatici, anidride solforosa") provenienti dall'impianto dichiarato "assolutamente incompatibile con il contesto urbano nel quale è inserito". E' palese come all'interno della Fonderia non vengano osservate le norme poste a tutela dell'incolumità fisica di tutti i dipendenti dell'azienda, come testimoniato in maniera eclatante dalla mancanza del CPI (Certificato Protezione Incendi), circostanza che mette seriamente a repentaglio non soltanto la sicurezza dei lavoratori che prestano la loro opera all'interno della Fonderia, considerato che tale luogo di lavoro è intrinsecamente ad elevato rischio di incendio, ma anche la popolazione circostante dato il contesto urbano in cui lo stabilimento è inserito. Tale mancanza porta alla mente la triste vicenda degli operai della Thyssenkrupp: anche in quel caso mancava il CPI. Ciò detto appare chiaro che in questi anni gli operai non sono mai stati difesi dal sindacato, in quanto hanno lavorato in condizioni disastrose soprattutto per quanto riguarda la loro sicurezza e la loro salute. Speriamo che le parole del Sig. Marcelli siano frutto dell'ignoranza, della superficialità di chi parla senza documentarsi, e che egli non sia stato influenzato da chi potrebbe avere interesse nelle infondate rassicurazioni da un dirigente nazionale. Ciò che ci ferisce maggiormente è il negare, da parte del suo sindacalista, che nella Valle dell'Irno ci siano state in passato e tuttora molte persone malate e decedute, colpite da patologie riconducibili all'inquinamento. E' vero che si muore dappertutto, ma "L'esposizione quotidiana all'inquinamento e in particolare a metalli pesanti, benzene, idrocarburi policromatici, diossine e particolato ultrafine determina uno stato di instabilità del nostro genoma e pone le premesse alle mutazioni che danno origine ai tumori" (Ernesto Burgio Comitato Scientifico ISDE). (...) Ciò detto ci rivolgiamo a lei da una parte per metterla nuovamente al corrente della grave e reale situazione relativa alle fonderie e per informarla anche della gravità delle affermazioni del Sig. Marcelli e confidiamo che lei prenda al più presto pubblicamente una posizione chiara in merito a questa triste vicenda e provvedimenti nei confronti del Sig. Marcelli le cui dichiarazioni gettano una pesante ombra sull'operato del sindacato che lei rappresenta. Le rinnoviamo inoltre la richiesta di un incontro con una nostra delegazione in modo da poterci confrontare in maniera più approfondita su questa vicenda. La informiamo infine che questa lettera, che ora le giunge a nome del Comitato e dell'Associazione "Salute e Vita", verrà sottoscritta da tutte le persone della Valle dell'Irno e di Salerno che si sono ammalate o che hanno avuto familiari deceduti a causa di patologie riconducibili all'inquinamento atmosferico. Provvederemo a recapitarle la sottoscrizione entro il primo dicembre 2016".