
Salerno. Si fa sempre più delicata la querelle relativa all'azienda di trasporto pubblico salernitana. Nella giornata di ieri, infatti, diversi rappresentanti sindacali hanno abbandonato il vertice in corso con l'azienda, con ciò rompendo il fronte delle trattative. Il punto nevralgico della questione è, ancora una volta, costituito dai parametri per la gestione della cassa integrazione, con, da una parte, i sindacati che chiedono la rotazione di tutti i lavoratori, senza alcuna discriminazione di carattere professionale, con l'aggiunta dell'integrazione al sussidio (punto, quest'ultimo, sul quale il collegio dei liquidatori non vuole transigere); e dall'altra i liquidatori, granitici rispetto alla loro posizione, plasmata sul piano di ammortizzatori sociali già trasmesso a Palazzo Santa Lucia. Gli spiragli per giungere ad un eventuale compromesso non sembrano mancare, sebbene i versanti di criticità non manchino nella vicenda. Uno di questi è, senza dubbio, il mancato assolvimento da parte di diversi enti soci degli obblighi amministrativi necessari per ripianare le perdite aziendali e procedere, dunque, alla ricapitalizzazione. Su quest'ultimo punto si è focalizzato il capo del collegio dei liquidatori, Mario Santocchio, con una nota emessa in mattinata: "Il termine ultimo - ha spiegato - per sottoscrivere l'aumento di capitale da parte dei soci è fissato al 28 Febbraio". La sottoscrizione dell'aumento di capitale ed il versamento del sovrapprezzo sono, tra l'altro, presupposti imprescindibili per presentare il piano concordatario al giudice fallimentare il prossimo 22 Febbraio.